Lomography Color Sunset Strip in E6: I want more!

4 Giu

Questa primavera è completamente impazzita, mi sembra passato un secolo da quando ho scattato il mio rullo di prova della Color Sunset Strip Xpro 100 della Lomography, regalatomi dall’amica Pretty in Mad che ringrazio tantissimo (ogni tanto ci scambiamo pellicole da provare!). Ebbene, invece era esattamente un mese fa, c’era il sole, c’era il caldo, c’era la Sunset Strip dentro la mia LC-Wide che voleva esser testata. Ora, solo pioggia, pioggia, pioggia.

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una Horizon 202 al Karneval der Kulturen

28 Mag

Qui a Berlino ci sono diverse feste di carnevale durante l’anno, alla faccia di chi dice che i tedeschi sono gente fredda. C’è sempre un’occasione per mascherarsi, camuffarsi, ridere di se stessi e degli altri. A me questa cosa piace molto, specialmente se viene fatta quando c’è il sole e il caldo, come è successa circa una settimana fa, al Carnevale delle Culture (Karneval der Kulturen).
È noto a tutti quanto Berlino sia una città multiculturale e quanto questa sia una caratteristica di cui andare orgogliosi. Tale multiculturalità viene festeggiata a maggio ogni anno, con una grande parata di carri colorati, dove sfilano le comunità presenti nella città. C’è anche una fiera lungo le strade, piena di bancarelle in cui assaggiare cucine differenti da quella berlinese (che consiste in Currywurst e Kartoffeln, per riassumerla in una battuta) e di musicisti che si mettono alla prova, come la talentuosa “ladyboy” che suonava la batteria davanti al manifesto della Dreamhouse di Barbie.

Non mi sono voluta perdere la possibilità di documentare questa giornata di festa così particolare, ovviamente. Ho pensato che la Horizon 202 avrebbe fatto il suo dovere con il suo formato panoramico e una Agfa CT Precisa 100 da crossare in sviluppo. Devo dire che la scelta è stata particolarmente azzeccata, voi che dite?

E mentre parte un trenino sulle note di *Braaaaaaziiiiil*, eccovi le foto (si ingrandiscono se ci cliccate sopra):

Scan-130525-0038 Scan-130525-0039 Continua a leggere

Color Implosion: grana e colore senza mezze misure

22 Mag

Finalmente riesco a parlarvi della Color Implosion, pellicola negativa 35mm dai colori modificati, edizione limitata della Adox. Dico “finalmente” perché il primo test purtroppo non è andato a buon fine, qualche mese fa, a causa della mia povera LC-A rotta (faccina triste). Ora però è perfettamente funzionante, ho avuto occasione di provare di nuovo questa pellicola e sono ansiosa di mostrarvi i risultati (faccina felice). Pronti?

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Pop9 e gif animate

14 Mag

Ormai penso sia chiara a tutti la mia simpatia nei confronti delle multilens, in particolar modo quelle della Lomography. Possiedo già ben due Supersampler: una normale e un’altra modificata con le quali mi diverto di tanto in tanto. Tuttavia, ho sempre ammirato la Pop9, la fotocamera dalle nove lenti.

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Il prezzo, però, è sempre stato un po’ troppo alto fino all’altro giorno, quando ho scoperto che sullo shop online della Lomography la versione nera era scontata del 40%. Niente male, no?

Mi sono presa la Pop9 non solo perché mi è sempre piaciuta, ma perché è una toycamera molto versatile e creativa. Dopo la lettura di alcuni post trovati sul magazine di Lomography, ho voluto sempre di più mettere le mani su quel giocattolino e alla fine, dopo aver pazientato qualche anno, è arrivato. Ma prima di parlare dei vari esperimenti e modifiche, voglio fare una piccola review sulle caratteristiche della macchina.

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Holga my dear & StenopeiKa

8 Mag

Non potrei essere più felice, cari amici. Sì, perché per me è davvero un piacere e una grandissima soddisfazione annunciarvi la mia collaborazione con StenopeiKa!

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La settimana scorsa mi è arrivata una email in cui Samuele Piccoli, la mente e le mani di StenopeiKa, si presentava e mi proponeva una mia partecipazione al progetto. Credo sia inutile dirvi con quanto entusiasmo ho risposto. Il motivo della mia contentezza sta nel fatto che seguo il lavoro di Samuele da molto tempo e ho sempre voluto fortemente giocare con almeno uno dei suoi capolavori artigianali. Sul sito ci sono diversi tipi di macchine stenopeiche in legno che Samuele ha ideato e costruito, dal piccolo al grande formato, passando per la stereo 135, la 120 anamorfa (!!) fino a “PrototiPO“, il banco ottico low-cost costruito con la collaborazione di Alan Marcheselli per il nuovo Impossible Partner Store di Maranello!

Trovo che l’attività di Samuele sia molto interessante per diversi motivi. Prima di tutto, il fatto di avere a che fare con la fotografia stenopeica, per la quale – come avete avuto modo di capire dai miei ultimi post – ho un debole anche se non con risultati sempre eccellenti (…). In secondo luogo, è un prodotto completamente ideato e prodotto in Italia, a Pistoia (ah, la natia terra!). Ma c’è un aspetto in particolare, per me più importante e che vale la pena di essere sottolineato: la passione. Mi ha molto colpito, infatti, questa intervista che Samuele ha rilasciato ai ragazzi di Belin Photo Cafè, in cui spiega come si è avvicinato al mondo del foro stenopeico, come realizza le sue macchine e, soprattutto, perché:

Voglio sgomberare il campo da equivoci: questo non è il mio lavoro, è la mia grande passione e mi piacerebbe che diventasse qualcosa di più, ma come hai giustamente fatto notare è un prodotto di nicchia nella nicchia!!! Spesso vengo invitato ai vari fotoclub presenti sul territorio e le prime reazioni sono generalmente di stupore/meraviglia/incredulità, dopo una mezz’ora scatta la domanda su cosa ne penso della fotografia stenopeica sul digitale e alla fine entra un signore con il camice bianco e una camicia con le maniche molto lunghe! 🙂
Essendo la mia passione, e avendo creato tutto dal nulla, è normale che ci metta anima e corpo e cerco di dare il massimo, anche se devo dire che questo mi viene naturale. Molti clienti infatti sono diventati amici forse proprio per questo spirito “easy” che riesco a trasmettere e che la fotografia stenopeiKa in fondo è.

Per me questo è fondamentale e trovo che non ci sia niente di più bello e romantico di un qualcosa costruito sulla creatività e sulla voglia di farlo nel migliore dei modi, con tutta la naturalezza che la passione regala in questi casi.

La collaborazione prevederà test di nuove macchine StenopeiKa e qualcosina in più, ma non vi anticipo nulla. Io, ovviamente, sono eccitatissima … come potrei non esserlo?!

Rimanete allora su queste frequenze, cari amici!

Et voilà, le sténopé: la Sténoflex mini labo

29 Apr

Ieri, 28 aprile, è stato il World Wide Pinhole Day 2013, come ormai saprete tutti – anche perché vi ho rotto le scatole a sufficienza, penso. Quest’anno, a differenza degli altri anni, mi sono decisa a partecipare vincendo la pigrizia e sfidando la solita sfiga della nuvoletta dell’impiegato. La mattina, effettivamente, era partita proprio male: nuvoloni grigi grigi minacciavano la mia domenica pinholeccia. Ma la curiosità di provare il mio ultimo acquisto mi ha spinto a fregarmene.

Di cosa sto parlando? Et voilà, Medames et Messieurs, facciamo tutti un bell’applauso à le sténopé de la Sténoflex! Sì, il mio francese fa schifo. Non vado oltre il “je suis Catherine Deneuve“, abbiate pazienza.

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Dippold pinhole camera & Pinhole Day 2013

24 Apr

Oggi, a mio parere, è accaduta una cosa piuttosto triste. Chi è appassionato di fotografia analogica come me, sa benissimo chi è Francesco Capponi, in arte Dippold. Per chi invece non lo conoscesse, si tratta del “mago del pinhole“. Non lo dico solo io, lo dice anche Il Post e in questa intervista su Frankenphotography e in questa su Memezone si possono vedere alcuni dei suoi interessanti progetti. Tra questi, c’è la famosa Dippold Pinhole Camera. Dato che il Pinhole Day, la Giornata mondiale della fotografia a foro stenopeico, si celebrerà tra qualche giorno (28 aprile) alcune persone, forse poco fantasiose o un po’ troppo ingenue, hanno pensato bene di prendere in toto il progetto di Capponi e appropriarsene, senza citare la fonte. La vicenda pare essersi conclusa, ci sono state le scuse, ma con questo post non voglio certo continuare a discuterne.

Voglio invece parlarvi della mia Dippold Pinhole Camera. Qui potete trovare il progetto da scaricare, stampare e assemblare, che Dippold ha messo a disposizione. C’è anche il tutorial, dove seguire tutti gli step. Una volta fatte le vostre pinholate, potete condividerle in questo gruppo.

La Dippold Pinhole Camera è stata la mia prima pinhole in assoluto. Prima, non avevo idea di cosa fosse la fotografia stenopeica, non credevo che si potessero creare immagini in questo modo così elementare, senza l’ausilio di una lente. La mia Dippold Camera non l’ho realizzata io, ma è stato il regalo di compleanno più bello che mi si potesse fare, da parte di una persona a cui voglio davvero bene. Mi brillavano gli occhi quando l’ho ricevuta. Purtroppo, dopo diversi utilizzi, si è un po’ usurata e dovrei farne una nuova. Non so perché non ve ne avevo mai parlato prima, ma oggi mi sembrava proprio l’occasione giusta!

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Beelitz Heilstätte

15 Apr

Questa serie è capitata veramente per caso. «Andiamo a fare delle pola, ti va?», ho detto. Dopo poco eravamo sul treno per Beelitz Heilstädtte, una località appena fuori Berlino, sede di un sanatorio – tedesco prima e sovietico poi – ormai abbandonato da anni. La storia è abbastanza famosa e, se non la conoscete, leggetevi questa pagina su Abandoned Berlin in proposito. Tra i pazienti illustri di questo ospedale, un Hitler zoppo nel 1916 e un Honecker messo piuttosto male nel 1990, anno in cui ha definitivamente chiuso l’intero complesso.

Nello zaino avevo: la Polaroid Land Camera 320, un pacco di peel-apart Chocolate scadute nel 2009 che non speravo nemmeno funzionassero e la Polaroid SX-70 con le Impossible Silver Shade PX600 UV+ Black Frame (con aggiunta di filtro ND).

Tutto qui, non ho molto altro da aggiungere. Vorrei dire che è un posto davvero inquietante e spettrale, ma il gruppo di turisti con la guida tedesca che ho cercato di seminare per tutto il tempo mi hanno rovinato la festa. By the way, spero di incuriosirvi almeno un po’ con queste pola, che pubblico così, con i loro difetti.

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La Diana Mini e le stampe in formato quadrato

11 Apr

Possiedo la Diana Mini da qualche anno ormai e, come molti di voi sapranno, è stata la mia primissima toycamera in assoluto ed è proprio grazie a lei che è cominciato tutto. Tuttavia, non è di questo che voglio parlare in questo post. Molto spesso – e vi ringrazio tanto per tutto questo affetto e fiducia! – alcuni di voi mi scrivono e mi fanno domande inerenti alla Diana Mini. Più di una volta mi è stato chiesto, specialmente da chi si è trovato a decidere se la Mini potesse diventare o meno la propria compagna di avventure: come vengono le stampe?

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København’s postcards – pt.II

3 Apr

Cari amici, passata bene la Pasqua? Io sono tornata dai miei e, ovviamente, ho fatto il pieno di cioccolato e di cucina italiana, che non guasta mai. Direi che un po’ di moto ci sta, voi che dite?

Riprendiamo allora la passeggiata nella bellissima København da dove l’avevamo lasciata. Come vi avevo promesso nella prima parte, vi mostro le immagini della Sirenetta di Andersen, ancora il porto, i canali e il centro, dove ho beccato per caso una parata, il cui passaggio è stato immortalato praticamente da tutte le persone presenti. Mi piace tantissimo il contrasto delle divise e dei cartelloni pubblicitari con le modelle, lì per lì non ci avevo nemmeno pensato.

Fotografare la famosa statua della Sirenetta, invece, è stata un’impresa, tanta era la gente. Inoltre, anche se dalla foto con l’xpro non sembra, la luce era veramente poca e avevo decisamente timore che la Holga mi abbandonasse in quel momento. Per fortuna, tutto è andato per il meglio, il mio errore di sviluppo dà anche più personalità allo scatto. Come si fa a non voler bene alla Holga?

In ultimo, c’è anche l’unica foto che ho scattato fuori Christiania, se la ingrandite, si vede anche la scritta di benvenuto (mentre da dentro, era una cosa tipo: “state per tornare all’inferno”!). Nel post precedente vi avevo detto che nel quartiere non si possono fare fotografie e io ho fatto la brava bambina (ma ho rosicato!).

Non nascondo che mi piacerebbe tornare nella capitale danese, anche solo per gustare uno dei tantissimi dolci dei forni antichi sparsi per le vie, nel cuore della città (sì, sto sempre a mangiare, lo so). Il mio rimpianto più grande, forse, è di non aver fotografato affatto i tanti edifici di architettura moderna che si sposano alla perfezione con i palazzi antichi. Ho fatto qualche foto con il mio telefono elegante, ma non è questo il luogo per mostrarvele. Le ho pubblicate nel mio profilo di EyeEM. Se ci siete anche voi, followatemi (anche se, devo esser sincera: fare foto con il cellulare mi annoia un po’).

Vi avevo parlato del fatto che la Belair ha quel famoso problemino di riavvolgimento della pellicola? Bene, credo di aver trovato la soluzione, spero di provarla a breve! Vi faccio sapere. Nel frattempo, eccovi le foto. Spero che queste “cartoline” che vi ho “spedito” vi facciano venire la voglia di organizzare un bel viaggio a Copenhagen.

Belair - Lomography xpro slide 200 @400 - xpro

Belair – Lomography xpro slide 200 @400 – xpro

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