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Meglio tardi che mai: le mie impressioni sulla Konstruktor

1 Dic

Finalmente! Sono passati talmente tanti mesi dall’ultimo rullino scattato e sviluppato, che quasi non mi ricordavo più cosa si provasse. Questa esperienza a Vienna è stata veramente intensa che ho dovuto mettere (quasi) da parte la fotografia e questo blog. Ma ora ho voglia di riprendere, ho bisogno di farlo e tornare qui su WordPress e selezionare “aggiungi nuovo articolo” è davvero una forte emozione.

A parte questa inutile premessa che interesserà allo 0,01% di voi, oggi voglio parlarvi della mia esperienza con la Konstruktor, la reflex in plastica di Lomography fai-da-te. Come molti di voi sapranno già, la Konstruktor è uscita a giugno ed è stata un successone per l’azienda viennese. Prima di tutto perché si tratta di un prodotto abbastanza economico (che non guasta mai); in secondo luogo perché l’idea di costruirsi una fotocamera con le proprie mani attira molte persone, tra cui la sottoscritta.

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Pop9 e gif animate

14 Mag

Ormai penso sia chiara a tutti la mia simpatia nei confronti delle multilens, in particolar modo quelle della Lomography. Possiedo già ben due Supersampler: una normale e un’altra modificata con le quali mi diverto di tanto in tanto. Tuttavia, ho sempre ammirato la Pop9, la fotocamera dalle nove lenti.

camera

Il prezzo, però, è sempre stato un po’ troppo alto fino all’altro giorno, quando ho scoperto che sullo shop online della Lomography la versione nera era scontata del 40%. Niente male, no?

Mi sono presa la Pop9 non solo perché mi è sempre piaciuta, ma perché è una toycamera molto versatile e creativa. Dopo la lettura di alcuni post trovati sul magazine di Lomography, ho voluto sempre di più mettere le mani su quel giocattolino e alla fine, dopo aver pazientato qualche anno, è arrivato. Ma prima di parlare dei vari esperimenti e modifiche, voglio fare una piccola review sulle caratteristiche della macchina.

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Et voilà, le sténopé: la Sténoflex mini labo

29 Apr

Ieri, 28 aprile, è stato il World Wide Pinhole Day 2013, come ormai saprete tutti – anche perché vi ho rotto le scatole a sufficienza, penso. Quest’anno, a differenza degli altri anni, mi sono decisa a partecipare vincendo la pigrizia e sfidando la solita sfiga della nuvoletta dell’impiegato. La mattina, effettivamente, era partita proprio male: nuvoloni grigi grigi minacciavano la mia domenica pinholeccia. Ma la curiosità di provare il mio ultimo acquisto mi ha spinto a fregarmene.

Di cosa sto parlando? Et voilà, Medames et Messieurs, facciamo tutti un bell’applauso à le sténopé de la Sténoflex! Sì, il mio francese fa schifo. Non vado oltre il “je suis Catherine Deneuve“, abbiate pazienza.

Stenoflex©3

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Lomography Belair X 6-12, che ve lo dico a fare?

3 Gen

<pistolotto>Ed eccoci qui, il primo post del 2013. Non pubblicherò le statistiche che i folletti di WordPress hanno calcolato per me, non farò nessun buon proposito, nemmeno che riguardi la fotografia, il blog, e cose di questo genere. La confusione, meine Freunde, è ancora tanta nella mia testa. Il 2012, se mi avete seguito un poco, è stato un anno decisamente fuori dal normale per me e credo proprio che quest’anno nuovo lo sarà altrettanto. Cosa farò?  Avrà senso quello che farò? Ma soprattutto, farò finalmente qualcosa? Queste domande affollano la mia mente bacata da molti mesi, ormai, in un caotico mix di tedesco, inglese e italiano. Ho un’unica speranza: fare tantissime esperienze, belle o brutte, ma che mi facciano crescere e diventare una donnetta forte e risoluta, con le idee chiare (poter fare delle affermazioni del genere e crederci veramente è ciò che amo di più dei primi giorni di gennaio. Se non ci fossero, dovrebbero inventarli!).</pistolotto>

Bene, dopo le futili ciance dell’anno nuovo, veniamo al nocciolo della questione: la Belair. L’ho provata? Sì. Mi è piaciuta? Certo, che ve lo dico a fare? Anche se …

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cara Lomography Belair … t’aspetto!

7 Dic

Lo scorso ottobre, la Lomography m’ha giocato un tiro mancino e mi ha selezionata inaspettatamente come “Home of the day“: 

Cosa ha comportato tutto questo? Vana gloria, prima di tutto (che però fa sempre un sacco piacere!), e uno sconto di 50 euro sullo shop, che si andavano a sommare ad altri 40 che avevo precedentemente guadagnato, sempre a mia insaputa. Il problema però era che ero certa di dover buttare questi 90 euro poiché non avevo *davvero* bisogno di nulla (lo so che viene difficile da credere): pellicole, fotocamere, aggeggi, niente di niente. E così, erano giorni che tergiversavo e pensavo: “ma perché non mi capita mai uno sconto su HolgaDirect, visto che bramo da tempo la Holga 120 PAN?”. Continua a leggere

With a little help from my … Impossible Flash Mint Bar!

15 Ott

Era un po’ di tempo che meditavo l’acquisto di un flash per la mia Polaroid SX-70. Dovete sapere che questo tipo di macchina ha l’esposimetro programmato per pellicole di sensibilità intorno ai 125 ISO e questo, ovviamente, rende molto difficili gli scatti in interni o in posti poco luminosi. Senza cavalletto, infatti, la foto mossa è praticamente garantita. L’ulteriore problema sta nel fatto che i Flash della Polaroid non sono così semplici da trovare e possono dar noie. Gabriele Cappello mi ha consigliato – lo ringrazio e vi rigiro la dritta – di cercare il Nissin su ebay oppure di seguire questi tutorial:

Quello che c’è da fare, se siete degli smanettoni, è costruirvi l’adattatore con PC Socket, in modo da poter poi utilizzare qualsiasi tipo di flash:

Non so voi, ma io non saprei proprio da che parte cominciare … ho studiato filosofia, io.

Qualche mese fa, però, è uscito il Flash Mint Bar, prodotto per la Impossible Project. Il costo non è propriamente accessibile (70-75 euro), ma quando mia sorella Claudia mi ha chiesto, più o meno discretamente: “mbhè, che vuoi come regalo di laurea?” ho pensato che il flash avrebbe potuto risolvere i miei problemi con la SX-70 (Grazie, Clà, sei la mejo. E grazie pure a Carlo, ve ringrazzzio cor cuore, proprio!)(Ahem, mi ricompongo).

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LC-Wide e un 17mm da gestire!

21 Set

Insomma, non si cominciano le frasi con “insomma” come se fossimo nel bel mezzo di un discorso, ma provo un po’ di imbarazzo nel confessarvi un mio acquisto – non impulsivo – ma sicuramente un po’ esagerato (quelli che seguono la mia pagina facebook già lo sanno).

Vabè, sputo il rospo: mi sono presa la LC-Wide.

Durante gli ultimi 5-6 mesi, mentre preparavo la tesi e uscivo poco, mi sono messa da parte 1 euro al giorno, ho accumulato sconti, codici e cose varie da utilizzare nello Shop della Lomography (che mestizia, me lo dico da sola). Alla fine, dopo la tanto agognata laurea, mi sono detta: massì, facciamo questa pazzia. E così, “la presi e la pagai” (cit.). Nonostante gli sconti e tutto, gli ho lasciato tanti soldi, gente. Shhh, non mi ci fate pensare. Continua a leggere

Horizon 202: la panoramica dall’ottica rotante

25 Lug

Finalmente. Finalmente, trovo il tempo per parlarvi di una macchina che a dir poco  A D O R O.

Questo blog è dedicato principalmente alle toycamera e alle lenti di plastica, ma qualche volta mi capita di trattare anche di macchine che, sebbene non siano il non plus ultra, non possono essere considerate propriamente dei giocattoli. Per questa ragione, oggi vorrei parlarvi della russa Horizon 202, la panoramica dall’ottica rotante. Tra l’altro, “ottica rotante” mi ha sempre fatto pensare ad un’arma di qualche cartone animato giapponese e questo me l’ha fatta amare subito, ancora di più.

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PX70 Color Shade: pellicole senza filtro / Polaroiders fundraising for Emilia

2 Giu

Gran bella sorpresa sono state queste PX70 Color Shade della Impossible! Solitamente, per il colore mi affido alle PX680 che però, se messe su una Polaroid SX-70, devono essere utilizzate con il filtro ND dato che l’esposimetro della macchina è settato su una sensibilità minore. Io possiedo il filtro che si applica sulla lente (non sul pacco, come questo), ma mi oscura la visuale dal mirino e alcune volte è scomodo. Le PX70 invece, sono delle 125 ASA e quindi possono essere utilizzate tranquillamente sulle Polaroid SX-70, senza l’ausilio del filtro. Devo dire che è stata una pacchia guardare dal mirino senza ciecarmi, una volta tanto.

Le ho provate sempre insieme alla mia amica figa Diana, e la luce romanticona del tardo pomeriggio ci ha messo del suo.

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DIY Recesky TLR: una toycam fai-da-te (Murphy permettendo)

26 Apr

Finalmente la mia odissea con la Recesky è finita! Per chi non lo sapesse, la Recesky TLR è una biottica cinese (TLR vuole dire Twins lens reflex) completamente in plastica, che arriva a casa con il kit fai-da-te. Insomma, è una roba nerd: nella scatola, ci sono tutti i pezzi, le vitarelle e le lenti da montare seguendo le istruzioni.

Perchè parlo di “odissea”? Ora vi racconto come è andata … Continua a leggere

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