Tag Archives: camera oscura

Et voilà, le sténopé: la Sténoflex mini labo

29 Apr

Ieri, 28 aprile, è stato il World Wide Pinhole Day 2013, come ormai saprete tutti – anche perché vi ho rotto le scatole a sufficienza, penso. Quest’anno, a differenza degli altri anni, mi sono decisa a partecipare vincendo la pigrizia e sfidando la solita sfiga della nuvoletta dell’impiegato. La mattina, effettivamente, era partita proprio male: nuvoloni grigi grigi minacciavano la mia domenica pinholeccia. Ma la curiosità di provare il mio ultimo acquisto mi ha spinto a fregarmene.

Di cosa sto parlando? Et voilà, Medames et Messieurs, facciamo tutti un bell’applauso à le sténopé de la Sténoflex! Sì, il mio francese fa schifo. Non vado oltre il “je suis Catherine Deneuve“, abbiate pazienza.

Stenoflex©3

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Dippold pinhole camera & Pinhole Day 2013

24 Apr

Oggi, a mio parere, è accaduta una cosa piuttosto triste. Chi è appassionato di fotografia analogica come me, sa benissimo chi è Francesco Capponi, in arte Dippold. Per chi invece non lo conoscesse, si tratta del “mago del pinhole“. Non lo dico solo io, lo dice anche Il Post e in questa intervista su Frankenphotography e in questa su Memezone si possono vedere alcuni dei suoi interessanti progetti. Tra questi, c’è la famosa Dippold Pinhole Camera. Dato che il Pinhole Day, la Giornata mondiale della fotografia a foro stenopeico, si celebrerà tra qualche giorno (28 aprile) alcune persone, forse poco fantasiose o un po’ troppo ingenue, hanno pensato bene di prendere in toto il progetto di Capponi e appropriarsene, senza citare la fonte. La vicenda pare essersi conclusa, ci sono state le scuse, ma con questo post non voglio certo continuare a discuterne.

Voglio invece parlarvi della mia Dippold Pinhole Camera. Qui potete trovare il progetto da scaricare, stampare e assemblare, che Dippold ha messo a disposizione. C’è anche il tutorial, dove seguire tutti gli step. Una volta fatte le vostre pinholate, potete condividerle in questo gruppo.

La Dippold Pinhole Camera è stata la mia prima pinhole in assoluto. Prima, non avevo idea di cosa fosse la fotografia stenopeica, non credevo che si potessero creare immagini in questo modo così elementare, senza l’ausilio di una lente. La mia Dippold Camera non l’ho realizzata io, ma è stato il regalo di compleanno più bello che mi si potesse fare, da parte di una persona a cui voglio davvero bene. Mi brillavano gli occhi quando l’ho ricevuta. Purtroppo, dopo diversi utilizzi, si è un po’ usurata e dovrei farne una nuova. Non so perché non ve ne avevo mai parlato prima, ma oggi mi sembrava proprio l’occasione giusta!

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zwei Tage in Berlin! – pt. 2

2 Mag

Eccoci alla seconda ed ultima parte del mio progetto zwei Tage in Berlin! Come vi avevo promesso nella prima parte, pubblico le foto che ho scattato ai resti del muro a Friedrichshein. Questa porzione di muro di circa 1,3 km è completamente dipinta da artisti provenienti da tutto il mondo, le cui opere inneggiano alla pace e alla fine di un’era di divisioni. L’ho trovato un luogo molto suggestivo, al pari del memoriale dell’Olocausto, nonostante la vivacità dei colori e dei messaggi.

Bon, basta chiacchiere, questo è quello che ho catturato (se ti chiami i k o e stai leggendo, questo post spoilera impudentemente le foto che intendo pubblicare in questi prossimi giorni su flickr, poi non dire che non ti avevo avvertito).

LOMO LC-A – Lomography xpro slide 200 @ 400 – xpro – East Side Gallery I

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zwei Tage in Berlin! – pt. 1

20 Apr

Questo ultimo periodo me ne succedono di tutti i colori e, tra i mille impegni, aspetto che arrivi una svolta. In tutto questo, lo scorso fine-settimana mi sono presa una piccola pausa e sono andata a Berlino a trovare la mia dolce metà. Ovviamente, mi sono portata dietro le mie fotocamere preferite: Holga 120 GN, LOMO LC-A e Polaroid SX-70, come da copione.

Il tempo è stato incerto fino al giorno stesso in cui sono partita, per questo motivo ho pensato di portare con me pellicole adatte a nuvoloni grigi: una Tri-x 400 per la Holga; una Lomography xpro slide 200 da esporre a 400 e le PX600 UV+ (e un pacco di PX100 UV+ di scorta, non si sa mai). Indovinate? Sole e caldo. Benissimo. Non mi sono preoccupata tanto per la LC-A e per la SX-70, che hanno i loro esposimetri interni, quanto più per i diaframmi e tempi della Holga (della serie: “e mò, che me invento?“). Per questo, una volta tornata a casa, ho sviluppato la Tri-x 400 in R09 1+50, considerandola una 200 ISO. In gergo, ho spinto la pellicola di una sensibilità maggiore ad una sensibilità minore. Si chiama “pull processing“. Questa volta, però, non so se stamperò le foto della Holga in camera oscura, come ho già fatto per il progetto PRAGUE IN LOW-FI, non ne sono proprio soddisfatta. Vedremo.

Al di là delle noiose informazioni tecniche, a Berlino ho visitato specialmente i luoghi più turistici, come la porta di Brandeburgo, il memoriale, Checkpoint Charlie, Potsdamer Platz, Alexanderplatz, Unter den Linden, ma sono letteralmente rimasta affascinata dal quartiere di Prenzlauer Berg, così tanto affascinata che non ho fatto nemmeno uno scatto. Sarà per la prossima volta, in fondo ho visto solo una piccolissima parte di una città così viva e dalle tante realtà. Rimando alla prossima volta anche una visita accuratissima dei mercatini con le cianfrusaglie della DDR (ce ne sono tantissimi la domenica); ogni bancarella sarà setacciata fino a che non trovo qualcosa di stuzzicante per la mia fame fotografica. Vi dico solo che ne ho visitato uno vicino all’isola dei musei davvero carino, dove ho lasciato gli occhi su una Agfa box camera che, prima o poi, sarà mia. HA!

Eccovi dunque il mio piccolo progetto-reportage, dal titolo zwei Tage in Berlin! (trad.: due giorni a Berlino!). Ho deciso di dividerlo in due parti: in questa, voglio mostrarvi le foto alla Kunsthaus Tacheles (posto meraviglioso e anche un po’ puzzolente) e al memoriale; nella seconda parte, il muro della East Side Gallery a Friedrichshein farà da protagonista assoluto.

Polaroid SX70 – PX600 UV+ – ND filter – Tacheles (how long is now? – black sky)

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TWTGE the fashion issue

5 Apr

Avvertenza: questo è un post ad alto contenuto di gongolamento. Eh, lo so. Con tutto il trambusto del Photoshow, segnalo solo ora che sul nuovo numero di TWTGE, da pagina 190 a pagina 197, c’è una mia intervista sul progetto di PRAGUE IN LOW-FI! (Cliccate sulla copertina)

L’intervista è in inglese, ma la pubblico anche in italiano qui sotto. Vi invito caldamente a leggerla nella rivista, dove troverete anche tante bellissime fotografie inerenti al tema della moda, una simpatica guida illustrata su come NON utilizzare il flash e molto altro succoso materiale! Continua a leggere

PRAGUE IN LOW-FI _ pt.3

5 Gen

Ci siamo, eccovi la terza e ultima parte del progetto PRAGUE IN LOW-FI! Nella prima parte vi ho presentato il progetto e le foto sul Ponte Carlo e all’isola di Kampa; nella seconda parte è stato il turno del quartiere ebraico e del Castello. Questa volta tocca alle foto fatte nella piazza della Città Vecchia, dove si trova la Torre dell’orologio. Durante i weekend, c’è un tipo strano con la tromba che annuncia l’ora e poi un bellissimo meccanismo si aziona, facendo passare i dodici apostoli mentre la Morte suona la sua campanella. Fantastico, da vedere! Potrei linkarvi uno dei tanti video da youtube, ma non renderebbe …

La piazza, durante il periodo natalizio, si anima con i mercatini: prodotti artigianali e tante cose buone da mangiare! Ricordo ancora il sapore del vino caldo che dà un po’ alla testa e il tipico dolcetto Trdlo, dal nome impronunciabile, che ho divorato avidamente più e più volte. Senza contare la birra, buonissima ed economica. Cosa si può volere di più? Solo una culata per terra, ma questa è un’altra storia.

Bene, la smetto di tediarvi con questa sviolinata sulle bellezze di Praga, in fondo non lavoro mica per la pro-loco; lascio parlare queste mie foto, spero che rendano almeno un pochino le cose che vi ho descritto.

insegna con il Trdlo gigante (mattina presto) – Polaroid SX-70 / Polaroid TZ Artistic

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PRAGUE IN LOW-FI _ pt.2

29 Dic

Eccoci alla seconda parte di PRAGUE IN LOW-FI! Come vi dicevo nel post precedente, si tratta del mio primo progetto fotografico, interamente scattato, sviluppato e stampato da me in camera oscura (con il preziosissimo aiuto di Alessandro, senza il quale non avrei potuto fare nulla).

Oggi è il turno delle foto del castello e del quartiere ebraico. Al cimitero non si potevano fare foto, ma zitta zitta ho fatto comunque qualche scatto. Lo so, sono una persona orribile, ma quelle lapidi, il cielo grigio e la neve non le potevo lasciare là così. Tra l’altro, l’otturatore della Holga fa pochissimo rumore, se vi interessa la fotografia di spionaggio, fa al caso vostro. La Lubitel un po’ meno, perchè è più macchinosa, ma ci sono comunque riuscita! Lo so, sono una persona orribile. Vediamo queste foto, stavolta sono parecchie …

Cattedrale di San Vito – Lubitel 166 U / Fomapan 400 / R09 1+50

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PRAGUE IN LOW-FI _ pt.1

22 Dic

Avete presente quando ci sono alcune cose importanti che fanno di tutto per andare storte? E avete presente la delusione che si prova quando ci si rende conto che non si è fatto altro che stare dietro a queste cose, tralasciando quello che veramente si ama? Bene, questo è in soldoni quello che sto provando io in questi giorni. Ed è per questo che ho capito che da ora in poi si manda avanti la baracca come dice il mastro giocattolaio (cioè io), senza farsi influenzare dal burattino di turno. Oh.

Al di là delle pessime metafore e dell’inutile sfogo (perdonatemi), ho deciso che durante questi giorni avrei pubblicato il mio primo progetto fotografico. Non è ancora terminato, purtroppo, ma so che metterlo sul blog mi avrebbe fatto sentire meglio, per cui eccovelo qui: PRAGUE IN LOW-FI.

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