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With a little help from my … Impossible Flash Mint Bar!

15 Ott

Era un po’ di tempo che meditavo l’acquisto di un flash per la mia Polaroid SX-70. Dovete sapere che questo tipo di macchina ha l’esposimetro programmato per pellicole di sensibilità intorno ai 125 ISO e questo, ovviamente, rende molto difficili gli scatti in interni o in posti poco luminosi. Senza cavalletto, infatti, la foto mossa è praticamente garantita. L’ulteriore problema sta nel fatto che i Flash della Polaroid non sono così semplici da trovare e possono dar noie. Gabriele Cappello mi ha consigliato – lo ringrazio e vi rigiro la dritta – di cercare il Nissin su ebay oppure di seguire questi tutorial:

Quello che c’è da fare, se siete degli smanettoni, è costruirvi l’adattatore con PC Socket, in modo da poter poi utilizzare qualsiasi tipo di flash:

Non so voi, ma io non saprei proprio da che parte cominciare … ho studiato filosofia, io.

Qualche mese fa, però, è uscito il Flash Mint Bar, prodotto per la Impossible Project. Il costo non è propriamente accessibile (70-75 euro), ma quando mia sorella Claudia mi ha chiesto, più o meno discretamente: “mbhè, che vuoi come regalo di laurea?” ho pensato che il flash avrebbe potuto risolvere i miei problemi con la SX-70 (Grazie, Clà, sei la mejo. E grazie pure a Carlo, ve ringrazzzio cor cuore, proprio!)(Ahem, mi ricompongo).

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Flower Lift

16 Ago

Eccomi a voi, quest’anno niente ferragosto, niente arrosticini, niente cocomero col vino, niente mare, sole e naso bruciato. Quest’anno, come sapete, sono a Berlino a studiare il tedesco. Ja, meine freunde … mi tocca! Come ho già scritto altrove, la lingua tedesca per me è un po’ come la Disco Music: la amo, poi la odio, poi la amo, poi la odio e poi … l’apprezzo. Ma sto facendo großi progreßi, meine freunde! Non solo, sono nel periodo in cui tutto di questa città mi piace e mi sembra nuovo ed eccezionale. Per dirne solo una, ogni domenica, vicino casa, c’è un mercatino meraviglioso al Mauerpark, pieno di gente che canta e balla e di bancarelle, dove ho trovato una Exa 1c, un libro favoloso di un fotografo tassista e un hamburger vegano che sapeva di frutta e cartone. Spero di potervene parlare presto!

Ma bando alle futili ciance, come promesso, pubblico la versione italiana del tutorial sul Flower Lift, che trovate nell’ultimo numero di TWTGE. Il tema della rivista è FLOWERS, per questo ho pensato di realizzare un lift con pellicole Impossible, aggiungendo – per l’appunto – un fiore come elemento insolito. Il procedimento è molto semplice da realizzare, l’importante è lavorare con la massima delicatezza. Quindi, fate un bel respiro e cominciamo. Continua a leggere

zwei Tage in Berlin! – pt. 2

2 Mag

Eccoci alla seconda ed ultima parte del mio progetto zwei Tage in Berlin! Come vi avevo promesso nella prima parte, pubblico le foto che ho scattato ai resti del muro a Friedrichshein. Questa porzione di muro di circa 1,3 km è completamente dipinta da artisti provenienti da tutto il mondo, le cui opere inneggiano alla pace e alla fine di un’era di divisioni. L’ho trovato un luogo molto suggestivo, al pari del memoriale dell’Olocausto, nonostante la vivacità dei colori e dei messaggi.

Bon, basta chiacchiere, questo è quello che ho catturato (se ti chiami i k o e stai leggendo, questo post spoilera impudentemente le foto che intendo pubblicare in questi prossimi giorni su flickr, poi non dire che non ti avevo avvertito).

LOMO LC-A – Lomography xpro slide 200 @ 400 – xpro – East Side Gallery I

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zwei Tage in Berlin! – pt. 1

20 Apr

Questo ultimo periodo me ne succedono di tutti i colori e, tra i mille impegni, aspetto che arrivi una svolta. In tutto questo, lo scorso fine-settimana mi sono presa una piccola pausa e sono andata a Berlino a trovare la mia dolce metà. Ovviamente, mi sono portata dietro le mie fotocamere preferite: Holga 120 GN, LOMO LC-A e Polaroid SX-70, come da copione.

Il tempo è stato incerto fino al giorno stesso in cui sono partita, per questo motivo ho pensato di portare con me pellicole adatte a nuvoloni grigi: una Tri-x 400 per la Holga; una Lomography xpro slide 200 da esporre a 400 e le PX600 UV+ (e un pacco di PX100 UV+ di scorta, non si sa mai). Indovinate? Sole e caldo. Benissimo. Non mi sono preoccupata tanto per la LC-A e per la SX-70, che hanno i loro esposimetri interni, quanto più per i diaframmi e tempi della Holga (della serie: “e mò, che me invento?“). Per questo, una volta tornata a casa, ho sviluppato la Tri-x 400 in R09 1+50, considerandola una 200 ISO. In gergo, ho spinto la pellicola di una sensibilità maggiore ad una sensibilità minore. Si chiama “pull processing“. Questa volta, però, non so se stamperò le foto della Holga in camera oscura, come ho già fatto per il progetto PRAGUE IN LOW-FI, non ne sono proprio soddisfatta. Vedremo.

Al di là delle noiose informazioni tecniche, a Berlino ho visitato specialmente i luoghi più turistici, come la porta di Brandeburgo, il memoriale, Checkpoint Charlie, Potsdamer Platz, Alexanderplatz, Unter den Linden, ma sono letteralmente rimasta affascinata dal quartiere di Prenzlauer Berg, così tanto affascinata che non ho fatto nemmeno uno scatto. Sarà per la prossima volta, in fondo ho visto solo una piccolissima parte di una città così viva e dalle tante realtà. Rimando alla prossima volta anche una visita accuratissima dei mercatini con le cianfrusaglie della DDR (ce ne sono tantissimi la domenica); ogni bancarella sarà setacciata fino a che non trovo qualcosa di stuzzicante per la mia fame fotografica. Vi dico solo che ne ho visitato uno vicino all’isola dei musei davvero carino, dove ho lasciato gli occhi su una Agfa box camera che, prima o poi, sarà mia. HA!

Eccovi dunque il mio piccolo progetto-reportage, dal titolo zwei Tage in Berlin! (trad.: due giorni a Berlino!). Ho deciso di dividerlo in due parti: in questa, voglio mostrarvi le foto alla Kunsthaus Tacheles (posto meraviglioso e anche un po’ puzzolente) e al memoriale; nella seconda parte, il muro della East Side Gallery a Friedrichshein farà da protagonista assoluto.

Polaroid SX70 – PX600 UV+ – ND filter – Tacheles (how long is now? – black sky)

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Impossible emulsion!

14 Ott

Eccovi il tutorial sull’emulsion lift pubblicato sulla rivista TWTGE – The home issue.

Visto che il titolo del numero è THE HOME ISSUE, voglio proporvi una tecnica di manipolazione da fare in casa, proprio con le nostre amate pellicole istantanee. Sto parlando dell’emulsion lift, ovvero il trasferimento di una foto sulla carta. Questa tecnica è facilmente realizzabile con le pellicole dell’Impossible Project, sembrano fatte apposta per questo! Inoltre, nello shop online dell’Impossible Project potete trovare degli utilissimi kit per la manipolazione e delle bellissime carte da poter utilizzare per i vostri lavori.

Tutto quello che vi serve è:

  • Una foto fatta con pellicole Impossible Project
  • Due bacinelle con acqua calda e fredda
  • forbici
  • Un pennello morbido
  • Un foglio di carta per acquerelli

Io in questo caso ho usato una foto fatta con le PX70 Color Shade. E ora, rilassiamoci e cominciamo. Continua a leggere

Polaroid, una breve introduzione

25 Giu

Pubblico la versione in italiano dell’introduzione che ho scritto per The Polaroid Issue, la rivista di TWTGE. Ho dovuto anche aggiornarla perché nel frattempo ci sono state delle novità dal fronte Pellicola!

La fotografia istantanea è un mondo meraviglioso, affascinante ma anche molto ampio e articolato. Spesso, quando ci si avventura si finisce per fare una grande confusione! Meglio mettere un po’ di ordine all’enorme quantità di informazioni su macchine, pellicole e quant’altro.

La prima informazione che ci interessa sapere è che la Polaroid , purtroppo, ha dismesso la produzione di pellicole e macchine ormai da qualche anno. L’azienda statunitense ha deciso di chiudere con il mercato della fotografia istantanea, ma non per questo dobbiamo demoralizzarci! È per questo motivo che farò riferimento anche a mercatini o siti per la vendita privata, come risorse per l’acquisto delle vostre macchine preferite! Inoltre, senza scordare la qualità dei prodotti della Fuji  la fotografia istantanea è tornata a vivere anche grazie all’impegno dell’Impossible Project e alla produzione di nuove pellicole!

Cominciamo: con quale macchina intraprendere questa meravigliosa avventura?

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TWTGE the polaroid issue

20 Giu

E’ con grandissimo piacere che condivido con voi questa bellissima iniziativa di The World Through Green Eyes. Ben 192 pagine dedicate alla Polaroid, all’Impossible Project e al mondo della fotografia istantanea in generale! Cliccate sull’immagine qui sotto per sfogliare la rivista:

Dentro troverete una mia introduzione e alcune mie fotografie! Capito?!? Sono vicino a gente del calibro di Carmen Palermo e Alan Marcheselli di Polaroiders, Rhiannon Adam dell’Impossible e tanta altra gente che seguo e adoro da tempo! Ancora non ci credo!

La rivista è in inglese, ma pubblicherò a breve anche la versione italiana del mio articolo, sperando che sia utile a tutti quelli che si vogliono avvicinare al meraviglioso mondo della fotografia istantanea, ma hanno mille dubbi e domande.

In ultimo, volevo ringraziare Luca Tommaso Cordoni per avermi proposto questa magnifica e interessante collaborazione.

Impossible Color Shade: test pellicole PX70 e PX680

16 Mag

Queste ultime due settimane mi sono data ai test delle pellicole a colori prodotte dall’Impossible Project che, da un anno a questa parte, è l’azienda che si è ripromessa di salvare dalla polvere e dall’oblio le vecchie amate macchine Polaroid. Spinta dalla curiosità, ho provato le pellicole della linea Color Shade: le PX70 sulla mia SX-70 Sonar One Step e le nuovissime PX680 sulla 600 Spirit. Vediamo un po’ cosa è venuto fuori …

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Polaroid 600 (un post autobiografico)

25 Mar

Il giorno della mia prima comunione non ho ricevuto una Polaroid, come la maggior parte dei bambini. Questo fatto credo abbia influenzato enormente la mia vita di fotografa lo-fi. Provavo invidia, vera invidia per le Polaroid delle mie amichette. Probabilmente, la passione per la fotografia istantanea e per le toycamera si stava già sviluppando alla tenera età di 10 anni e nessuno ha mai saputo comprenderlo. Così, ho represso questa mia pulsione fino all’anno scorso, quando ho cominciato a cercare informazioni sulla Polaroid e l’image transfer e, in quel momento, la mia libido sublimata ha preso il sopravvento.

Ero su ebay alla ricerca di una Polaroid Land Camera serie 100 ma sono capitata (per caso) su un’asta per una Polaroid 600 Spirit. A 30 secondi dalla scadenza, quasi inconsciamente ho premuto il tasto “fai un’offerta” e … dopo una settimana ce l’avevo tra le mani. Nuova, perfetta, mai usata e, soprattutto, funzionante. La sensazione nel guardarla e maneggiarla mi ha fatto ritornare indietro all’infanzia e alla profonda ingiustizia che i “grandi” avevano commesso nei miei confronti, povera bambina indifesa e senza uno straccio di Polaroid (ok, sto esagerando).

Polaroid Spirit 600

Polaroid Spirit 600 – dettaglio arcobaleno

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Polaroid Grey Label: i nuovi prodotti deludono gli affezionati

10 Gen

L’altra notte sono rimasta in piedi a fare il countdown per l’annuncio al CES (International Consumer Electronics Show) di Las Vegas dei nuovi prodotti della Polaroid, curati direttamente da Lady Gaga, direttore creativo dell’azienda dal 2010. Chi sperava nell’eccentricità dell’istrionica cantate è stato accontentato: la popstar si è presentata con un look da strega e già questo doveva essere un cattivo presagio, forse.

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