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København’s postcards – pt.II

3 Apr

Cari amici, passata bene la Pasqua? Io sono tornata dai miei e, ovviamente, ho fatto il pieno di cioccolato e di cucina italiana, che non guasta mai. Direi che un po’ di moto ci sta, voi che dite?

Riprendiamo allora la passeggiata nella bellissima København da dove l’avevamo lasciata. Come vi avevo promesso nella prima parte, vi mostro le immagini della Sirenetta di Andersen, ancora il porto, i canali e il centro, dove ho beccato per caso una parata, il cui passaggio è stato immortalato praticamente da tutte le persone presenti. Mi piace tantissimo il contrasto delle divise e dei cartelloni pubblicitari con le modelle, lì per lì non ci avevo nemmeno pensato.

Fotografare la famosa statua della Sirenetta, invece, è stata un’impresa, tanta era la gente. Inoltre, anche se dalla foto con l’xpro non sembra, la luce era veramente poca e avevo decisamente timore che la Holga mi abbandonasse in quel momento. Per fortuna, tutto è andato per il meglio, il mio errore di sviluppo dà anche più personalità allo scatto. Come si fa a non voler bene alla Holga?

In ultimo, c’è anche l’unica foto che ho scattato fuori Christiania, se la ingrandite, si vede anche la scritta di benvenuto (mentre da dentro, era una cosa tipo: “state per tornare all’inferno”!). Nel post precedente vi avevo detto che nel quartiere non si possono fare fotografie e io ho fatto la brava bambina (ma ho rosicato!).

Non nascondo che mi piacerebbe tornare nella capitale danese, anche solo per gustare uno dei tantissimi dolci dei forni antichi sparsi per le vie, nel cuore della città (sì, sto sempre a mangiare, lo so). Il mio rimpianto più grande, forse, è di non aver fotografato affatto i tanti edifici di architettura moderna che si sposano alla perfezione con i palazzi antichi. Ho fatto qualche foto con il mio telefono elegante, ma non è questo il luogo per mostrarvele. Le ho pubblicate nel mio profilo di EyeEM. Se ci siete anche voi, followatemi (anche se, devo esser sincera: fare foto con il cellulare mi annoia un po’).

Vi avevo parlato del fatto che la Belair ha quel famoso problemino di riavvolgimento della pellicola? Bene, credo di aver trovato la soluzione, spero di provarla a breve! Vi faccio sapere. Nel frattempo, eccovi le foto. Spero che queste “cartoline” che vi ho “spedito” vi facciano venire la voglia di organizzare un bel viaggio a Copenhagen.

Belair - Lomography xpro slide 200 @400 - xpro

Belair – Lomography xpro slide 200 @400 – xpro

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zu Fuß durch Berlin – pt.V

27 Mar

Continuo con la serie zu Fuß durch Berlin, se di “serie” si può parlare. Progetto? Forse. Più semplicemente, si tratta di una raccolta di foto scattate per le strade di Berlino. Eccovene altre, alcune già pubblicate in un post precedente:

Scan-130308-0001

Lomography Belair X – Lomography CN 400 ISO

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København’s postcards – pt.I

21 Mar

All’inizio di febbraio, ho finalmente “consumato” il mio regalo di natale: due intensi giorni a Copenhagen. La capitale danese non è troppo distante da Berlino, solo un’ora scarsa di aereo e si è già all’areoporto-più-figo-del-mondo-con-il-pavimento-in-legno. È una città piuttosto piccola e in due giorni si riesce a girare bene, soprattutto a piedi. Ho camminato tanto e, con me, le mie compagne: l’immancabile Holga, la nuova Belair e la fidata LC-Wide. Ho portato con me anche la Polaroid SX-70, ma è rimasta nel mio zaino, poverina. Troppo freddo per lei e per le pellicole della Impossible (no, ancora devo provare le nuove Color Protection, pare che non risentano delle basse temperature).

Ovviamente, in due soli giorni, ho visitato i luoghi più famosi: il porto vecchio Nyhavn, il teatro sull’acqua, il castello, i canali, la tanto famosa quanto odiata statua della Sirenetta e il folkloristico quartiere di Christiania. Devo essere sincera con voi: ho girato e fotografato con gli occhi della turista. Copenhagen è così graziosa che … è inevitabile fare foto-cartoline. Il posto per me più interessante è stato Christiania, dove è nata la comunità hippie più famosa d’europa. Purtroppo, non è gradito scattare foto all’interno e non ho potuto riportare testimonianze. Un gran peccato perché proprio in quel momento era venuta fuori una luce magnifica …

Veniamo ai dati tecnici. Per il colore, ho optato per il cross-process. Nella Belair, ho usato la Lomography xpro slide 200 e nella LC-Wide, la bellissima Elitechrome. Piccola parentesi: avete firmato la petizione affinché la Kodak riprenda la produzione delle sue diapositive?

Per il bianco e nero, invece, mi sono affidata alla Lomography Lady Grey che, purtroppo, in fase di caricamento nella tank ha preso luce e si è velata, trasformando tutte le immagini con i pallini della carta del 120. Colpa mia, è stato un incidente, pazienza.

Le foto che veramente mi piacciono sono quelle fatte con la LC-W, delle quali ho anche le stampe del laboratorio dove ora porto a sviluppare i miei rulli. Per la prima volta in vita mia, devo averlo scovato particolarmente efficiente, perché le loro scansioni sono davvero meravigliose, al contrario delle mie. E pensare che è un servizio di un negozio di articoli per la casa e costa solo 2,55 €!

Il rullo della Belair, invece, ha riportato dei lightleaks dovuti al problema del riavvolgimento di cui vi avevo accennato, che devo risolvere in qualche modo. Qualche consiglio?

Bene, basta con tutte queste chiacchiere, eccovi le foto. In questa prima parte, vi mostro la København del porto e dei canali.

Belair  - Lomography xpro slide 200 @400 - xpro

Belair – Lomography xpro slide 200 @400 – xpro

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