zu Fuß durch Berlin – pt.V

27 Mar

Continuo con la serie zu Fuß durch Berlin, se di “serie” si può parlare. Progetto? Forse. Più semplicemente, si tratta di una raccolta di foto scattate per le strade di Berlino. Eccovene altre, alcune già pubblicate in un post precedente:

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Lomography Belair X – Lomography CN 400 ISO

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København’s postcards – pt.I

21 Mar

All’inizio di febbraio, ho finalmente “consumato” il mio regalo di natale: due intensi giorni a Copenhagen. La capitale danese non è troppo distante da Berlino, solo un’ora scarsa di aereo e si è già all’areoporto-più-figo-del-mondo-con-il-pavimento-in-legno. È una città piuttosto piccola e in due giorni si riesce a girare bene, soprattutto a piedi. Ho camminato tanto e, con me, le mie compagne: l’immancabile Holga, la nuova Belair e la fidata LC-Wide. Ho portato con me anche la Polaroid SX-70, ma è rimasta nel mio zaino, poverina. Troppo freddo per lei e per le pellicole della Impossible (no, ancora devo provare le nuove Color Protection, pare che non risentano delle basse temperature).

Ovviamente, in due soli giorni, ho visitato i luoghi più famosi: il porto vecchio Nyhavn, il teatro sull’acqua, il castello, i canali, la tanto famosa quanto odiata statua della Sirenetta e il folkloristico quartiere di Christiania. Devo essere sincera con voi: ho girato e fotografato con gli occhi della turista. Copenhagen è così graziosa che … è inevitabile fare foto-cartoline. Il posto per me più interessante è stato Christiania, dove è nata la comunità hippie più famosa d’europa. Purtroppo, non è gradito scattare foto all’interno e non ho potuto riportare testimonianze. Un gran peccato perché proprio in quel momento era venuta fuori una luce magnifica …

Veniamo ai dati tecnici. Per il colore, ho optato per il cross-process. Nella Belair, ho usato la Lomography xpro slide 200 e nella LC-Wide, la bellissima Elitechrome. Piccola parentesi: avete firmato la petizione affinché la Kodak riprenda la produzione delle sue diapositive?

Per il bianco e nero, invece, mi sono affidata alla Lomography Lady Grey che, purtroppo, in fase di caricamento nella tank ha preso luce e si è velata, trasformando tutte le immagini con i pallini della carta del 120. Colpa mia, è stato un incidente, pazienza.

Le foto che veramente mi piacciono sono quelle fatte con la LC-W, delle quali ho anche le stampe del laboratorio dove ora porto a sviluppare i miei rulli. Per la prima volta in vita mia, devo averlo scovato particolarmente efficiente, perché le loro scansioni sono davvero meravigliose, al contrario delle mie. E pensare che è un servizio di un negozio di articoli per la casa e costa solo 2,55 €!

Il rullo della Belair, invece, ha riportato dei lightleaks dovuti al problema del riavvolgimento di cui vi avevo accennato, che devo risolvere in qualche modo. Qualche consiglio?

Bene, basta con tutte queste chiacchiere, eccovi le foto. In questa prima parte, vi mostro la København del porto e dei canali.

Belair  - Lomography xpro slide 200 @400 - xpro

Belair – Lomography xpro slide 200 @400 – xpro

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Un inverno a Berlino

18 Mar

Come ho già detto, è stato un inverno lungo e piuttosto buio, il sole è mancato non solo a me, ma anche alla maggior parte dei berlinesi. La primavera è ormai alle porte, ma io prima volevo mostrarvi questi scatti decisamente invernali, fatti alla pista di pattinaggio sul ghiacchio (un successone, nessuna culata!) e a Tempelhof, l’ex aeroporto nazista, ora diventato un parco grandissimo. Non c’ero mai stata prima e quel giorno, ovviamente, c’era la bufera. Nonostante questo, alcuni di quei berlinesi che non si lasciano scoraggiare, non si sono fatti molti scrupoli per surfare con paracadute e snowbord oppure per fare un po’ di sci di fondo. Io stavo morendo sotto il vento e la neve. Va bene.

La macchina che era con me era la LOMO LC-A, dopo la convalescenza. Vi avevo accennato su Fb che durante le feste di natale aveva deciso di lasciarmi a piedi. Poverina, ha ragione, ne ha passate tante. Sono comunque riuscita ad aggiustarla e questo è il rullo di prova … nella bufera, a non so quanti gradi sottozero. Sì, la poverina ha decisamente ragione.

La pellicola è invece una Fuji Neopan 100ss scaduta; l’ho scattata a 400 e sviluppata in soluzione 1+50 a 200 ISO. Tiraggio? Sì, io però sono più propensa a dire che si tratta semplicemente di tutta una serie di cagate errori.

Ecco il pattinaggio:

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LC-Wide a 1600 ISO

12 Mar

Per fortuna lo scanner è arrivato, per cui torno a scrivere i bei (?) post di una volta … o preferite quando mi atteggio a Fashion Blogger? Io preferisco i panni della lomografara trapiantata in terra tedesca. A proposito di panni, che ne dite del nuovo tema del blog? Come mi cade sui fianchi? Secondo me, bene. Però è ancora provvisorio, quindi non v’abituate troppo.

Bene, cominciamo.

Da quando ho la LC-Wide, mi sono sempre chiesta con molta curiosità cosa avrei ottenuto utilizzandola a 1600 ISO, specie dopo aver letto questo post di Pretty in Mad. Mi sono decisa a farlo questo inverno che, per inciso, è stato il più buio degli ultimi 50 anni qui a Berlino. Mi sono detta: beh, questa mancanza di luce è perfetta per provare la LC-W ad un’alta sensibilità! Però il sole mi è mancato e continua a mancarmi assai, ma questa è un’altra storia.

Così, ho preso una Fuji Neopan 400 e ho impostato l’esposimetro a 1600. In pratica, ho eseguito quello che in gergo fotografico si chiama tiraggio o “push“. Grazie a questo procedimento, si ha la possibilità di trattare una pellicola di una certa sensibilità ad una più alta. Ovviamente, poi, in fase di sviluppo, bisogna ricordarsi a quale ISO si è eseguito il tiraggio, altrimenti si avranno foto sottoesposte, a seconda della latitudine di posa (cioè la capacità di una pellicola di tollerare gli errori di esposizione).

Al di là di queste noiose informazioni tecniche, ho optato per il tiraggio perché non avevo una pellicola 1600 ISO, ovviamente. Sapevo che avrebbe aumentato la grana della pellicola, ma la curiosità e la voglia di scattare anche senza il sole è stata più forte di me. Questo è quello che è venuto fuori:

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Come creare tracolle molto fashion e fai-da-té

7 Mar

Non so per quale motivo, ma avere una tracolla non è così scontato per tutte le macchine fotografiche. Io, per lo meno, non la trovo mai quando le compro, usate o meno. Solo due gancetti messi là, che reclamano giustizia. Questo mi ha sempre causato delle perplessità, specialmente quando, nei miei viaggi, mi porto dietro diverse compagne di avventura. Spesso le tasche non sono sufficienti e mi tocca sempre riporle in borsa.

Ebbene, IO DICO NO a questo scempio di scomodità e DICO SÌ al fai-da-té.

Avevo questa idea da molto tempo, ma ho sempre rimandato, data la mia incapacità nel campo del cucito. Finalmente, non troppo tempo fa mi sono convinta e mi sono armata di santa pazienza e impegno.

A questo punto, che abbia inizio la sfilata.

Per la mia Belair, ho comprato un nastro elasticizzato. Dato che è una macchina piuttosto leggera ma decisamente ingombrante, la tracolla è il modo migliore per portarla sempre con sé, specialmente se si viaggia in pieno inverno e le mani devono stare in tasca per non congelare. Et voilà, ecco il risultato, che vi avevo già mostrato su Fb:

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Lomochrome purple

19 Feb

Come ho scritto qualche giorno fa su Fb, me le hanno comprate e non ho opposto alcuna resistenza. È andata più o meno così: “dai, te le prendo” – “nooooo … ma non serve … le prenderò poi … dai, lascia st … ooooook, grazie“. Di cosa sto parlando? Delle nuovissime pellicole della Lomography, le Lomochrome Purple.

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Pare che l’azienza viennese voglia mettere in commercio una nuova gamma di pellicole ideate e “prodotte” da loro (nel senso che non esiste una fabbrica Lomography, ma si vocifera che abbiano acquistato i macchinari della Lucky, un’azienda cinese di pellicole notoriamente … scadenti). Per ora, sono state lanciate in anteprima queste Lomochrome Purple. Non vi pare una mossa commerciale diabolica quella della prevendita scontata? Per provarle dovrò aspettare solamente … cinque mesi. Continua a leggere

TWTGE the lomography issue

21 Gen

Sono costretta (?) ad un’altra gongolata, cari amici, abbiate pazienza. Ma quando accadono dei lieti eventi, perché non condividerli?

Faccio una piccola premessa.

Oggi è una giornata piuttosto difficile, qui a Berlino si riesce a distinguere ogni fiocco di neve che cade lentamente. Il lunedì in genere è  sempre difficile, ma stamattina ho realizzato che non era un lunedì qualsiasi, ma uno di quasi fine gennaio, e mi sono resa conto che a breve sarà già febbraio e io sono esattamente come ero a dicembre: confusa e un po’ spaventata. In più, questa mattina mi sono alzata presto, sapendo che avrei dovuto affrontare il Nemico (leggasi: il tedesco), con le sue parole composte, le costruzioni delle frasi con il verbo alla fine, i verbi separabili, preposizioni con dativo e accusativo e tutta una serie di cose che non vi sto neanche a dire. Lungo il tragitto, che ovviamente ho percorso in direzione contraria al vento e alla neve, ho capito che la mia àncora di salvezza (leggasi: la banana di metà giornata) era rimasta lì in cucina, al calduccio. In quel momento, tutto è stato chiaro: oggi sarebbe stata proprio una giornata di Scheiβe.

E invece?

Invece, sono tornata a casa, ho mangiato quella maledetta banana e ho acceso il computer, guardando sconsolata il caos che regna a casa (sì, mamma, ora metto a posto). Mentre la mia fame atavica prendeva il sopravvento (senza lo spuntino di metà mattinata, non rispondo di me stessa), una notizia mi è subito balzata all’occhio: è uscito il nuovo numero di TWTGE! YEAH!! La giornata è subito migliorata!

Mi gongolo perché dentro questo quinto numero di TWTGE, c’è l’intervista doppia a me e a Pretty in Mad, in cui parliamo un po’ dei nostri blog, del nostro rapporto con la natura, cos’è per noi questa fantomatica “Lomografia”, per finire con un appuntamento per sfondarsi insieme di currywurst! Spero vi piaccia (l’intevista, non la salsiccia).

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Supersampler supermod: come rompere una multilens e vivere felici

14 Gen

Da quando sono capitata su questo tutorial, mi è subito venuta voglia di provare questa tanto innocua quanto irreversibile modifica alla multilens Supersampler. In pratica, si tratta di eliminare completamente le mascherine che la macchina ha al suo interno. L’effetto che si otterrà, quindi, non sarà più questo:

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Lomography Belair X 6-12, che ve lo dico a fare?

3 Gen

<pistolotto>Ed eccoci qui, il primo post del 2013. Non pubblicherò le statistiche che i folletti di WordPress hanno calcolato per me, non farò nessun buon proposito, nemmeno che riguardi la fotografia, il blog, e cose di questo genere. La confusione, meine Freunde, è ancora tanta nella mia testa. Il 2012, se mi avete seguito un poco, è stato un anno decisamente fuori dal normale per me e credo proprio che quest’anno nuovo lo sarà altrettanto. Cosa farò?  Avrà senso quello che farò? Ma soprattutto, farò finalmente qualcosa? Queste domande affollano la mia mente bacata da molti mesi, ormai, in un caotico mix di tedesco, inglese e italiano. Ho un’unica speranza: fare tantissime esperienze, belle o brutte, ma che mi facciano crescere e diventare una donnetta forte e risoluta, con le idee chiare (poter fare delle affermazioni del genere e crederci veramente è ciò che amo di più dei primi giorni di gennaio. Se non ci fossero, dovrebbero inventarli!).</pistolotto>

Bene, dopo le futili ciance dell’anno nuovo, veniamo al nocciolo della questione: la Belair. L’ho provata? Sì. Mi è piaciuta? Certo, che ve lo dico a fare? Anche se …

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Shy Santa, ovvero: mettere le lenti close-up sulla Polaroid 600

27 Dic

Come avrete notato dal banner lì in basso, è in corso il contest/give-away natalizio dei ragazzi di Iso400. Il tema è Babbo Natale o Santa Claus o Santo Nicola, che dir si voglia.

Ho pensato che un’istantanea mi avrebbe reso tutto più facile e accelerato i tempi. Già l’anno scorso, infatti, mi ero divertita a fare delle macro a tema natalizio usando il dorso instant della Holga e il Ring-flash. Purtroppo però, qui a casa dei miei, mi sono rimaste ben poche macchine e le mie preferite sono tutte a Berlino. L’unica Polaroid che ho a disposizione è la Spirit 600, ma è una macchina con alcuni limiti, specialmente per la messa a fuoco. Ho pensato: ora ci metto le lenti close-up della Holga e vediamo cosa succede. E così ho fatto:

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