Tag Archives: fotografia istantanea

zwei Tage in Berlin! – pt. 2

2 Mag

Eccoci alla seconda ed ultima parte del mio progetto zwei Tage in Berlin! Come vi avevo promesso nella prima parte, pubblico le foto che ho scattato ai resti del muro a Friedrichshein. Questa porzione di muro di circa 1,3 km è completamente dipinta da artisti provenienti da tutto il mondo, le cui opere inneggiano alla pace e alla fine di un’era di divisioni. L’ho trovato un luogo molto suggestivo, al pari del memoriale dell’Olocausto, nonostante la vivacità dei colori e dei messaggi.

Bon, basta chiacchiere, questo è quello che ho catturato (se ti chiami i k o e stai leggendo, questo post spoilera impudentemente le foto che intendo pubblicare in questi prossimi giorni su flickr, poi non dire che non ti avevo avvertito).

LOMO LC-A – Lomography xpro slide 200 @ 400 – xpro – East Side Gallery I

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zwei Tage in Berlin! – pt. 1

20 Apr

Questo ultimo periodo me ne succedono di tutti i colori e, tra i mille impegni, aspetto che arrivi una svolta. In tutto questo, lo scorso fine-settimana mi sono presa una piccola pausa e sono andata a Berlino a trovare la mia dolce metà. Ovviamente, mi sono portata dietro le mie fotocamere preferite: Holga 120 GN, LOMO LC-A e Polaroid SX-70, come da copione.

Il tempo è stato incerto fino al giorno stesso in cui sono partita, per questo motivo ho pensato di portare con me pellicole adatte a nuvoloni grigi: una Tri-x 400 per la Holga; una Lomography xpro slide 200 da esporre a 400 e le PX600 UV+ (e un pacco di PX100 UV+ di scorta, non si sa mai). Indovinate? Sole e caldo. Benissimo. Non mi sono preoccupata tanto per la LC-A e per la SX-70, che hanno i loro esposimetri interni, quanto più per i diaframmi e tempi della Holga (della serie: “e mò, che me invento?“). Per questo, una volta tornata a casa, ho sviluppato la Tri-x 400 in R09 1+50, considerandola una 200 ISO. In gergo, ho spinto la pellicola di una sensibilità maggiore ad una sensibilità minore. Si chiama “pull processing“. Questa volta, però, non so se stamperò le foto della Holga in camera oscura, come ho già fatto per il progetto PRAGUE IN LOW-FI, non ne sono proprio soddisfatta. Vedremo.

Al di là delle noiose informazioni tecniche, a Berlino ho visitato specialmente i luoghi più turistici, come la porta di Brandeburgo, il memoriale, Checkpoint Charlie, Potsdamer Platz, Alexanderplatz, Unter den Linden, ma sono letteralmente rimasta affascinata dal quartiere di Prenzlauer Berg, così tanto affascinata che non ho fatto nemmeno uno scatto. Sarà per la prossima volta, in fondo ho visto solo una piccolissima parte di una città così viva e dalle tante realtà. Rimando alla prossima volta anche una visita accuratissima dei mercatini con le cianfrusaglie della DDR (ce ne sono tantissimi la domenica); ogni bancarella sarà setacciata fino a che non trovo qualcosa di stuzzicante per la mia fame fotografica. Vi dico solo che ne ho visitato uno vicino all’isola dei musei davvero carino, dove ho lasciato gli occhi su una Agfa box camera che, prima o poi, sarà mia. HA!

Eccovi dunque il mio piccolo progetto-reportage, dal titolo zwei Tage in Berlin! (trad.: due giorni a Berlino!). Ho deciso di dividerlo in due parti: in questa, voglio mostrarvi le foto alla Kunsthaus Tacheles (posto meraviglioso e anche un po’ puzzolente) e al memoriale; nella seconda parte, il muro della East Side Gallery a Friedrichshein farà da protagonista assoluto.

Polaroid SX70 – PX600 UV+ – ND filter – Tacheles (how long is now? – black sky)

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La mia prima polaroid: Land Camera Automatic 320

16 Gen

Eccola qui:

E’ la mia primissima Polaroid. Il mio amore per la fotografia istantanea è cominciato proprio così: serate intere passate a cercare di capire come cavolo potevo fare questa cosa qui:

Per poi scoprire di poter fare anche quest’altra cosa qui:

Alla fine l’ho capito. L’unica risposta alle mie domande era: folding pack. Continua a leggere

Oh, oh, oh, oh! Merry Holga-x’mas!

17 Dic

Buon Natale gente! Lo so, manca ancora qualche giorno ma non resisto, voglio presentarvi un piccolo esperimento fatto qualche giorno fa, ispirata dal clima delle feste. Ho pensato: ma se usassi le lenti macro e close-up sulla Holgaroid?

Stuzzicata da questa fulminante idea, ho subito montato il dorso instant sulla mia Holga 120 GN. Oltre al dorso, è necessario montare sia la mascherina interna che la lente che corregge la focale della Holga. Con somma gioia, ho notato che sia le macro che le close-up si incastrano perfettamente su questa lente.

Lente aggiuntiva del dorso instant

Ho cercato poi di incastrare il Ring-flash ma, a causa dell’ingombro del dorso, rimaneva piuttosto lento. Così mentre con una mano tenevo fermo il flash, con l’altra usavo il metro per misurare la distanza precisa tra la lente (close-up o macro, a seconda di quella che sceglievo) e i piccoli oggettini kischt che riempiono la mia casa durante il periodo delle feste.

Non spaventatevi e mandate i bambini a letto, questo è il mostro di plastica che ho creato [AAAAAAAAAAHHHHHHHH!!!]:

il mostro

Le pellicole sono delle Polaroid 125i scadute nel 09/09, la cui scansione è stata abbastanza difficile (per questo le cornicette non sono bianchissime, ma azzurrine).

close-up lens 12 cm

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Delirium tremens con Diana instant back!

21 Set

Oramai credo che sia chiara a tutti la mia passione per le foto psichedeliche. Così l’altra sera, per provare il mio ultimo acquisto dell’estate, ovvero la Diana F+ e l’instant back, ho fatto alcune foto ai miei amici che si prestavano decisamente alla situazione piuttosto surreale in cui ci trovavamo: un concerto di fine estate sponsorizzato dal Campari. Potete tutti immaginare come sia andata a finire.

Della Diana F+ ne parlerò prossimamente dedicandole interamente un post; oggi voglio parlarvi invece dell’instant back che mi aveva incuriosito parecchio vista la mia passione per la fotografia istantanea unita a quella per la lomografia. Ebbene, devo dire una cosa: mi ci sono divertita parecchio, e non solo a causa del Campari! Il punto è che questo dorso combina perfettamente il piacere di fare e di vedere immediatamente il risultato di una doppia esposizione, specialmente se fatta con il falsh colorato. L’unica nota negativa è l’errore di parallasse, con cui bisogna prendere un po’ la mano; ma andiamo con ordine.

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Tecnica creativa: l’image transfer con le Polaroid

6 Lug

L’altra domenica ho montato un pacco di Polaroid 125i silk scadute nel 2001 nella mia adorata Land Camera 320, con lo scopo di provare questa meravigliosa tecnica chiamata “image transfer“. Mi ha sempre affascinato, e si può dire che la mia mania per le Polaroid sia cominciata proprio con la curiosità di provare tutte le tecniche creative che la fotografia istantanea permette.

Quello che sto per fare è una sorta di mix micidiale di tantissimi tutorial letti in rete sull’argomento. Effettivamente l’image transfer non è una tecnica semplicissima, purtroppo si rischia di non riuscirci al primo colpo. Ma non fasciamoci la testa prima di aver provato.

Tutto quello che ci occorre è:

  • Pellicola Polaroid 125i o Polaroid 669
  • Ovatta
  • Alcool
  • Carta ruvida per acquerelli
  • Rullo per Adigraf o qualsiasi cosa che possa fare un po’ di pressione
  • Nervi saldi e sangue freddo

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Polaroid, una breve introduzione

25 Giu

Pubblico la versione in italiano dell’introduzione che ho scritto per The Polaroid Issue, la rivista di TWTGE. Ho dovuto anche aggiornarla perché nel frattempo ci sono state delle novità dal fronte Pellicola!

La fotografia istantanea è un mondo meraviglioso, affascinante ma anche molto ampio e articolato. Spesso, quando ci si avventura si finisce per fare una grande confusione! Meglio mettere un po’ di ordine all’enorme quantità di informazioni su macchine, pellicole e quant’altro.

La prima informazione che ci interessa sapere è che la Polaroid , purtroppo, ha dismesso la produzione di pellicole e macchine ormai da qualche anno. L’azienda statunitense ha deciso di chiudere con il mercato della fotografia istantanea, ma non per questo dobbiamo demoralizzarci! È per questo motivo che farò riferimento anche a mercatini o siti per la vendita privata, come risorse per l’acquisto delle vostre macchine preferite! Inoltre, senza scordare la qualità dei prodotti della Fuji  la fotografia istantanea è tornata a vivere anche grazie all’impegno dell’Impossible Project e alla produzione di nuove pellicole!

Cominciamo: con quale macchina intraprendere questa meravigliosa avventura?

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TWTGE the polaroid issue

20 Giu

E’ con grandissimo piacere che condivido con voi questa bellissima iniziativa di The World Through Green Eyes. Ben 192 pagine dedicate alla Polaroid, all’Impossible Project e al mondo della fotografia istantanea in generale! Cliccate sull’immagine qui sotto per sfogliare la rivista:

Dentro troverete una mia introduzione e alcune mie fotografie! Capito?!? Sono vicino a gente del calibro di Carmen Palermo e Alan Marcheselli di Polaroiders, Rhiannon Adam dell’Impossible e tanta altra gente che seguo e adoro da tempo! Ancora non ci credo!

La rivista è in inglese, ma pubblicherò a breve anche la versione italiana del mio articolo, sperando che sia utile a tutti quelli che si vogliono avvicinare al meraviglioso mondo della fotografia istantanea, ma hanno mille dubbi e domande.

In ultimo, volevo ringraziare Luca Tommaso Cordoni per avermi proposto questa magnifica e interessante collaborazione.

Impossible Color Shade: test pellicole PX70 e PX680

16 Mag

Queste ultime due settimane mi sono data ai test delle pellicole a colori prodotte dall’Impossible Project che, da un anno a questa parte, è l’azienda che si è ripromessa di salvare dalla polvere e dall’oblio le vecchie amate macchine Polaroid. Spinta dalla curiosità, ho provato le pellicole della linea Color Shade: le PX70 sulla mia SX-70 Sonar One Step e le nuovissime PX680 sulla 600 Spirit. Vediamo un po’ cosa è venuto fuori …

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Nuove pellicole Impossible Project PX680: il sogno si avvera

11 Apr

In questi giorni sto seguendo appassionatamente gli sviluppi del lancio delle nuove pellicole PX680, prodotte dall’Impossible Project. I risultati finora sono molto promettenti rispetto alle PUSH! PX70, dai colori un po’ smorti e instabili.

Finora, le pellicole sono state disponibili soltanto ai possessori della Pioneer Card, ovvero la carta fedeltà dell’Impossible Project, ma presto saranno messe in vendita ufficialmente.

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