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zwei Tage in Berlin! – pt. 1

20 Apr

Questo ultimo periodo me ne succedono di tutti i colori e, tra i mille impegni, aspetto che arrivi una svolta. In tutto questo, lo scorso fine-settimana mi sono presa una piccola pausa e sono andata a Berlino a trovare la mia dolce metà. Ovviamente, mi sono portata dietro le mie fotocamere preferite: Holga 120 GN, LOMO LC-A e Polaroid SX-70, come da copione.

Il tempo è stato incerto fino al giorno stesso in cui sono partita, per questo motivo ho pensato di portare con me pellicole adatte a nuvoloni grigi: una Tri-x 400 per la Holga; una Lomography xpro slide 200 da esporre a 400 e le PX600 UV+ (e un pacco di PX100 UV+ di scorta, non si sa mai). Indovinate? Sole e caldo. Benissimo. Non mi sono preoccupata tanto per la LC-A e per la SX-70, che hanno i loro esposimetri interni, quanto più per i diaframmi e tempi della Holga (della serie: “e mò, che me invento?“). Per questo, una volta tornata a casa, ho sviluppato la Tri-x 400 in R09 1+50, considerandola una 200 ISO. In gergo, ho spinto la pellicola di una sensibilità maggiore ad una sensibilità minore. Si chiama “pull processing“. Questa volta, però, non so se stamperò le foto della Holga in camera oscura, come ho già fatto per il progetto PRAGUE IN LOW-FI, non ne sono proprio soddisfatta. Vedremo.

Al di là delle noiose informazioni tecniche, a Berlino ho visitato specialmente i luoghi più turistici, come la porta di Brandeburgo, il memoriale, Checkpoint Charlie, Potsdamer Platz, Alexanderplatz, Unter den Linden, ma sono letteralmente rimasta affascinata dal quartiere di Prenzlauer Berg, così tanto affascinata che non ho fatto nemmeno uno scatto. Sarà per la prossima volta, in fondo ho visto solo una piccolissima parte di una città così viva e dalle tante realtà. Rimando alla prossima volta anche una visita accuratissima dei mercatini con le cianfrusaglie della DDR (ce ne sono tantissimi la domenica); ogni bancarella sarà setacciata fino a che non trovo qualcosa di stuzzicante per la mia fame fotografica. Vi dico solo che ne ho visitato uno vicino all’isola dei musei davvero carino, dove ho lasciato gli occhi su una Agfa box camera che, prima o poi, sarà mia. HA!

Eccovi dunque il mio piccolo progetto-reportage, dal titolo zwei Tage in Berlin! (trad.: due giorni a Berlino!). Ho deciso di dividerlo in due parti: in questa, voglio mostrarvi le foto alla Kunsthaus Tacheles (posto meraviglioso e anche un po’ puzzolente) e al memoriale; nella seconda parte, il muro della East Side Gallery a Friedrichshein farà da protagonista assoluto.

Polaroid SX70 – PX600 UV+ – ND filter – Tacheles (how long is now? – black sky)

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Keep calm and develop: Lomography Lady Grey BW 400 120

17 Mar

Scusatemi se ultimamente trascuro un poco il blog, ma sono molto indaffarata in questo periodo. Oggi però volevo parlarvi della mia esperienza di sviluppo casalingo della Lady Grey 400, pellicola che ho comprato poco tempo fa la sullo shop della Lomography grazie a qualche promozione o buono sconto o qualsiasi altra cosa che non mi faccia pagare il prezzo pieno (“c’è crisi, c’è grossa crisi“).

L’altro ieri, finalmente, ho avuto l’occasione di andarmene un poco a zonzo (visto che ultimamente i miei occhi assomigliano ad uno schermo del pc) e godermi Roma. Sono andata a villa Pamphili e al giardino Botanico, dove cominciano a vedersi i primi fiori sbocciare, i primi pollini volare e le prime cose cosare. Ho messo il rullo di Lady Grey 400 sulla mia Lubitel 166U, visto che era un po’ che non la usavo e ne sentivo la mancanza. Ogni tanto mi capita, e a voi? Continua a leggere

Split filter per Diana? Mmm … forse no.

1 Mar

Ultimamente sto facendo un po’ di porcate, sperimento delle cose che non mi vengono per niente bene. Pazienza, ci sta. Ovviamente non vi risparmio nulla e vi mostro ugualmente i miei risultati. Sono sicura che siete tutti contenti, vero?

Oggi infatti voglio raccontarvi cosa è venuto fuori dall’unione tra l’image split filter della Holga con le lenti della Diana. In parole povere, non ho fatto altro che poggiare il filtrino della Holga sull’obiettivo della Diana, in questo modo:

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Confronti: Diana o Holga?

16 Feb

A grande richiesta (di chi?, non saprei) eccovi un’altra spumeggiante puntata di Confronti.

[parte la sigla]

Quest’oggi, vediamo le differenze (se ce ne sono) tra la Holga e la Diana, due macchine che si contendono lo scettro di regina della lomografia. Come sapete, lo scopo di questa rubrica è quello di cercare di aiutare un aspirante giovinotto che, piuttosto confuso, si accinge ad entrare nel mondo delle plastic lens. Ora, questo non toglie che poi si finisce per averle entrambe (conosco i miei polli) – (io sono un pollo, per dire).

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Holgarama, prima prova: meh.

24 Gen

Vi ricordate tempo fa vi parlai degli “Holgarama“? Si tratta di una tecnica per fare dei panorami con una macchina non panoramica come la Holga – come suggerisce il nome – scattando in sequenza e sovrapponendo i fotogrammi in maniera regolare. Bene, vi avevo anche detto che avrei provato e che vi avrei raccontato l’esperienza.

Ho seguito il procedimento che avevo descritto precedentemente, cioè: ho tolto la mascherina dalla macchina, ho montato il mio rullo Fomapan 200 e ho messo il contapose su 16. Mi sono portata dietro il cavalletto, in modo da fare dei panorami dritti e precisi. Mi sono inoltre ricordata di scattare sempre da sinistra verso destra e ho fatto avanzare la pellicola seguendo i numeretti sul contapose. Tutto liscio come l’olio, ma quando ho tirato fuori la pellicola dalla tank, la prima reazione è stata: “meh“. Questi sono i risultati (cliccate sulle foto per vederle meglio!):

Castel Sant'Angelo - Fomapan 200 - R09 1+50

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PRAGUE IN LOW-FI _ pt.3

5 Gen

Ci siamo, eccovi la terza e ultima parte del progetto PRAGUE IN LOW-FI! Nella prima parte vi ho presentato il progetto e le foto sul Ponte Carlo e all’isola di Kampa; nella seconda parte è stato il turno del quartiere ebraico e del Castello. Questa volta tocca alle foto fatte nella piazza della Città Vecchia, dove si trova la Torre dell’orologio. Durante i weekend, c’è un tipo strano con la tromba che annuncia l’ora e poi un bellissimo meccanismo si aziona, facendo passare i dodici apostoli mentre la Morte suona la sua campanella. Fantastico, da vedere! Potrei linkarvi uno dei tanti video da youtube, ma non renderebbe …

La piazza, durante il periodo natalizio, si anima con i mercatini: prodotti artigianali e tante cose buone da mangiare! Ricordo ancora il sapore del vino caldo che dà un po’ alla testa e il tipico dolcetto Trdlo, dal nome impronunciabile, che ho divorato avidamente più e più volte. Senza contare la birra, buonissima ed economica. Cosa si può volere di più? Solo una culata per terra, ma questa è un’altra storia.

Bene, la smetto di tediarvi con questa sviolinata sulle bellezze di Praga, in fondo non lavoro mica per la pro-loco; lascio parlare queste mie foto, spero che rendano almeno un pochino le cose che vi ho descritto.

insegna con il Trdlo gigante (mattina presto) – Polaroid SX-70 / Polaroid TZ Artistic

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PRAGUE IN LOW-FI _ pt.2

29 Dic

Eccoci alla seconda parte di PRAGUE IN LOW-FI! Come vi dicevo nel post precedente, si tratta del mio primo progetto fotografico, interamente scattato, sviluppato e stampato da me in camera oscura (con il preziosissimo aiuto di Alessandro, senza il quale non avrei potuto fare nulla).

Oggi è il turno delle foto del castello e del quartiere ebraico. Al cimitero non si potevano fare foto, ma zitta zitta ho fatto comunque qualche scatto. Lo so, sono una persona orribile, ma quelle lapidi, il cielo grigio e la neve non le potevo lasciare là così. Tra l’altro, l’otturatore della Holga fa pochissimo rumore, se vi interessa la fotografia di spionaggio, fa al caso vostro. La Lubitel un po’ meno, perchè è più macchinosa, ma ci sono comunque riuscita! Lo so, sono una persona orribile. Vediamo queste foto, stavolta sono parecchie …

Cattedrale di San Vito – Lubitel 166 U / Fomapan 400 / R09 1+50

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PRAGUE IN LOW-FI _ pt.1

22 Dic

Avete presente quando ci sono alcune cose importanti che fanno di tutto per andare storte? E avete presente la delusione che si prova quando ci si rende conto che non si è fatto altro che stare dietro a queste cose, tralasciando quello che veramente si ama? Bene, questo è in soldoni quello che sto provando io in questi giorni. Ed è per questo che ho capito che da ora in poi si manda avanti la baracca come dice il mastro giocattolaio (cioè io), senza farsi influenzare dal burattino di turno. Oh.

Al di là delle pessime metafore e dell’inutile sfogo (perdonatemi), ho deciso che durante questi giorni avrei pubblicato il mio primo progetto fotografico. Non è ancora terminato, purtroppo, ma so che metterlo sul blog mi avrebbe fatto sentire meglio, per cui eccovelo qui: PRAGUE IN LOW-FI.

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Avere una testolina bacata e una Diana F+

5 Dic

Qualche tempo fa, quando ancora c’era il sole e faceva molto caldo, a causa di alcune letture, ho deciso di prendermi la Diana F+. Qualcuno di voi direbbe: “ma hai già la Holga 120, cosa te ne fai?” E io risponderei immediatamente: è vero! Per questo motivo nella mia testolina bacata non era mai affiorato il pensiero di comprare la Diana F+. Tuttavia la curiosità ha avuto la meglio, soprattutto dopo aver sbavato su guardato attentamente alcune fotografie uscite fuori proprio da quelle lenti di plastica. E allora mi sono detta: diamo una possibilità alla Diana!

Ora, come immagino voi saprete, la Diana è considerata una delle toycamera per eccellenza, insieme alla mia amata Holga. Continua a leggere

Nuova Holga 120 PAN: panorami in 6×12

14 Nov

A quanto pare non è solo la Lomography a sfornare novità ultimamente! Ecco l’ultimo prodotto in vendita su Holga Direct: si chiama Holga 120 PAN!

Holga 120 PAN

Holga 120 PAN

Si tratta di una macchina panoramica per pellicole 120. Come la Holga 120 WPC (Wide Pinhole Camera), anche la PAN fa il formato 6×12. E’ dotata di una lente in plastica 90mm, di un mirino ottico panoramico e di una bolla simile alla livella dei carpentieri, molto utile per verificare se stiamo scattando una foto storta o meno. Per il resto, la PAN conserva le stesse caratteristiche di una Holga 120, ovvero:

  • messa a fuoco: 1mt – 2 mt – 6 mt – 10 mt/infinito
  • diaframmi: f/8 (nuvoloso) e f/11 (soleggiato)
  • velocità otturatore: 1/100 circa e posa B
  • foro per cavalletto
  • Attacchi hotshoe per flash Continua a leggere
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