Tag Archives: toycamera

Nuova Fisheye Baby 110 – tutto ciò mi perplime

15 Giu

E’ uscita solo ieri la nuova Fisheye Baby 110 della Lomography e volevo condividere con voi alcune mie considerazioni e perplessità poichè, come ormai sapete, mi piace speculare sopra questi nuovi oggetti, tanto per capirci qualcosa in più. Per i più distratti, sto parlando della versione “baby” per pellicole 110 della famosa Fisheye N.2, probabilmente uno dei cavalli di battaglia dell’azienda viennese.

Il formato 110, chiamato anche “pocket” date le dimensioni ridotte del fotogramma (13x17mm), è stato lanciato agli inizi degli anni ’70; la pellicola è inserita dentro una cartuccia in plastica che va messa direttamente dentro la macchina, senza il bisogno di incastrare, avanzare, riavvolgere, tirare, ecc. Qui c’è un interessantissimo articolo che tratta proprio di questo formato, se volete saperne di più. La cosa interessante è che su Wikipedia, il formato 110 è considerato “fuori produzione”. Non so se questo è vero, specialmente per il mercato americano e giapponese, dove invece sembra che queste pellicole siano ancora reperibili.

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Lomokino & carillon

28 Mag

Oggi voglio parlarvi di una mattata. Sì, una delle mie, una di quelle intuizioni che mi vengono ogni tanto, mentre sono in tutt’altre faccende affaccendata e che devo fare assolutamente proprio in quel momento, altrimenti ci sto male. L’altra mattina mi sono svegliata stanchissima e con pochissima voglia di studiare (che strano, veramente un evento insolito). Ebbene, mentre ero là che aprivo la Teoria estetica di Adorno (ora mi capite?), non so bene come e nè per quale motivo, mi è venuto in mente che la Lomokino (sì, per me è femminile, per cui: La Lomokino) era da troppo tempo ferma e che avevo alcune idee che mi ronzavano in testa già da un po’. Ad un certo punto, ho pensato ad un video in stop-motion con un carillon. Sì, così, a caso: un carillon con la manovella che gira.

Figo. Subito ho verificato se vicino alla finestra ci fosse abbastanza luce con il fedelissimo esposimetro di nonno. C’era: con una 200 ISO me la cavavo alla grande con f/8 e 1/125. Così, ho montato la pellicola, ho messo la Lomokino sul mio cavalletto scrauso, il carillon sul davanzale e ho cominciato: tak-tak (leggere come onomatopea della Lomokino), e poi giravo la manovella del mini-carillon di poco; tak-tak, manovella-carillon; tak-tak, carillon; tak-tak, ecc … per 149 fotogrammi circa.

Volevo un’inquadratura piuttosto ravvicinata, per questo ho tenuto premuto per tutto il tempo sul tasto close-up 0,6 m. Alla fine avevo un dito in cancrena, ma questo è quello che è venuto fuori:

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Recesky TLR in BW!

24 Mag

Torno a parlare di questa stramba toycamera perchè è davvero uno spasso. Come vi ho già raccontato, La Recesky è una TLR (twins lens reflex) fai-da-te! Costa pochissimo, tra i 9 e i 15 euro su ebay, arriva a casa con tutti i pezzi da montare con l’aiuto di un cacciavite e di qualche brutta parola. Se siete curiosi di capire come funziona una biottica, è l’ideale. Se invece pensate “ma chi me lo fa fà?, la vita è già troppo faticosa” ma ne siete comunque attratti, la vendono anche già montata e pronta all’uso (ovviamente ci pagate la manodopera di qualche bambino cinese sfruttato, fatti vostri).

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Tutorial: mini softbox per il Flash+

14 Mag

Se pensate che a volte il flash della vostra Diana spari un po’ troppa luce, sovraesponendo i soggetti vicini facendoli diventare completamente bianchi, forse quello che sto per illustrarvi fa al caso vostro.

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zwei Tage in Berlin! – pt. 2

2 Mag

Eccoci alla seconda ed ultima parte del mio progetto zwei Tage in Berlin! Come vi avevo promesso nella prima parte, pubblico le foto che ho scattato ai resti del muro a Friedrichshein. Questa porzione di muro di circa 1,3 km è completamente dipinta da artisti provenienti da tutto il mondo, le cui opere inneggiano alla pace e alla fine di un’era di divisioni. L’ho trovato un luogo molto suggestivo, al pari del memoriale dell’Olocausto, nonostante la vivacità dei colori e dei messaggi.

Bon, basta chiacchiere, questo è quello che ho catturato (se ti chiami i k o e stai leggendo, questo post spoilera impudentemente le foto che intendo pubblicare in questi prossimi giorni su flickr, poi non dire che non ti avevo avvertito).

LOMO LC-A – Lomography xpro slide 200 @ 400 – xpro – East Side Gallery I

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DIY Recesky TLR: una toycam fai-da-te (Murphy permettendo)

26 Apr

Finalmente la mia odissea con la Recesky è finita! Per chi non lo sapesse, la Recesky TLR è una biottica cinese (TLR vuole dire Twins lens reflex) completamente in plastica, che arriva a casa con il kit fai-da-te. Insomma, è una roba nerd: nella scatola, ci sono tutti i pezzi, le vitarelle e le lenti da montare seguendo le istruzioni.

Perchè parlo di “odissea”? Ora vi racconto come è andata … Continua a leggere

zwei Tage in Berlin! – pt. 1

20 Apr

Questo ultimo periodo me ne succedono di tutti i colori e, tra i mille impegni, aspetto che arrivi una svolta. In tutto questo, lo scorso fine-settimana mi sono presa una piccola pausa e sono andata a Berlino a trovare la mia dolce metà. Ovviamente, mi sono portata dietro le mie fotocamere preferite: Holga 120 GN, LOMO LC-A e Polaroid SX-70, come da copione.

Il tempo è stato incerto fino al giorno stesso in cui sono partita, per questo motivo ho pensato di portare con me pellicole adatte a nuvoloni grigi: una Tri-x 400 per la Holga; una Lomography xpro slide 200 da esporre a 400 e le PX600 UV+ (e un pacco di PX100 UV+ di scorta, non si sa mai). Indovinate? Sole e caldo. Benissimo. Non mi sono preoccupata tanto per la LC-A e per la SX-70, che hanno i loro esposimetri interni, quanto più per i diaframmi e tempi della Holga (della serie: “e mò, che me invento?“). Per questo, una volta tornata a casa, ho sviluppato la Tri-x 400 in R09 1+50, considerandola una 200 ISO. In gergo, ho spinto la pellicola di una sensibilità maggiore ad una sensibilità minore. Si chiama “pull processing“. Questa volta, però, non so se stamperò le foto della Holga in camera oscura, come ho già fatto per il progetto PRAGUE IN LOW-FI, non ne sono proprio soddisfatta. Vedremo.

Al di là delle noiose informazioni tecniche, a Berlino ho visitato specialmente i luoghi più turistici, come la porta di Brandeburgo, il memoriale, Checkpoint Charlie, Potsdamer Platz, Alexanderplatz, Unter den Linden, ma sono letteralmente rimasta affascinata dal quartiere di Prenzlauer Berg, così tanto affascinata che non ho fatto nemmeno uno scatto. Sarà per la prossima volta, in fondo ho visto solo una piccolissima parte di una città così viva e dalle tante realtà. Rimando alla prossima volta anche una visita accuratissima dei mercatini con le cianfrusaglie della DDR (ce ne sono tantissimi la domenica); ogni bancarella sarà setacciata fino a che non trovo qualcosa di stuzzicante per la mia fame fotografica. Vi dico solo che ne ho visitato uno vicino all’isola dei musei davvero carino, dove ho lasciato gli occhi su una Agfa box camera che, prima o poi, sarà mia. HA!

Eccovi dunque il mio piccolo progetto-reportage, dal titolo zwei Tage in Berlin! (trad.: due giorni a Berlino!). Ho deciso di dividerlo in due parti: in questa, voglio mostrarvi le foto alla Kunsthaus Tacheles (posto meraviglioso e anche un po’ puzzolente) e al memoriale; nella seconda parte, il muro della East Side Gallery a Friedrichshein farà da protagonista assoluto.

Polaroid SX70 – PX600 UV+ – ND filter – Tacheles (how long is now? – black sky)

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TWTGE the fashion issue

5 Apr

Avvertenza: questo è un post ad alto contenuto di gongolamento. Eh, lo so. Con tutto il trambusto del Photoshow, segnalo solo ora che sul nuovo numero di TWTGE, da pagina 190 a pagina 197, c’è una mia intervista sul progetto di PRAGUE IN LOW-FI! (Cliccate sulla copertina)

L’intervista è in inglese, ma la pubblico anche in italiano qui sotto. Vi invito caldamente a leggerla nella rivista, dove troverete anche tante bellissime fotografie inerenti al tema della moda, una simpatica guida illustrata su come NON utilizzare il flash e molto altro succoso materiale! Continua a leggere

Confronti: Diana o Holga?

16 Feb

A grande richiesta (di chi?, non saprei) eccovi un’altra spumeggiante puntata di Confronti.

[parte la sigla]

Quest’oggi, vediamo le differenze (se ce ne sono) tra la Holga e la Diana, due macchine che si contendono lo scettro di regina della lomografia. Come sapete, lo scopo di questa rubrica è quello di cercare di aiutare un aspirante giovinotto che, piuttosto confuso, si accinge ad entrare nel mondo delle plastic lens. Ora, questo non toglie che poi si finisce per averle entrambe (conosco i miei polli) – (io sono un pollo, per dire).

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Nuova Holga 135 PAN!

1 Feb

Qualche mese fa ha fatto il suo debutto la Holga 120 PAN, una meraviglia di plastica per scattare panorami in formato 6×12. Come preannuciato dalla Holga Direct, è uscita anche la versione 135.

Ladies and gentlemen, here you are, miss Holga 135 PAN!

Holga 135 PAN

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