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La mia prima polaroid: Land Camera Automatic 320

16 Gen

Eccola qui:

E’ la mia primissima Polaroid. Il mio amore per la fotografia istantanea è cominciato proprio così: serate intere passate a cercare di capire come cavolo potevo fare questa cosa qui:

Per poi scoprire di poter fare anche quest’altra cosa qui:

Alla fine l’ho capito. L’unica risposta alle mie domande era: folding pack. Continua a leggere

Oh, oh, oh, oh! Merry Holga-x’mas!

17 Dic

Buon Natale gente! Lo so, manca ancora qualche giorno ma non resisto, voglio presentarvi un piccolo esperimento fatto qualche giorno fa, ispirata dal clima delle feste. Ho pensato: ma se usassi le lenti macro e close-up sulla Holgaroid?

Stuzzicata da questa fulminante idea, ho subito montato il dorso instant sulla mia Holga 120 GN. Oltre al dorso, è necessario montare sia la mascherina interna che la lente che corregge la focale della Holga. Con somma gioia, ho notato che sia le macro che le close-up si incastrano perfettamente su questa lente.

Lente aggiuntiva del dorso instant

Ho cercato poi di incastrare il Ring-flash ma, a causa dell’ingombro del dorso, rimaneva piuttosto lento. Così mentre con una mano tenevo fermo il flash, con l’altra usavo il metro per misurare la distanza precisa tra la lente (close-up o macro, a seconda di quella che sceglievo) e i piccoli oggettini kischt che riempiono la mia casa durante il periodo delle feste.

Non spaventatevi e mandate i bambini a letto, questo è il mostro di plastica che ho creato [AAAAAAAAAAHHHHHHHH!!!]:

il mostro

Le pellicole sono delle Polaroid 125i scadute nel 09/09, la cui scansione è stata abbastanza difficile (per questo le cornicette non sono bianchissime, ma azzurrine).

close-up lens 12 cm

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Diana Multi-pinhole Operator: UN-DUE-TRE PINHOLE!

18 Ott

Ebbene sì, alla fine l’ho fatto. Mi sono presa la Diana Multi-pinhole Operator, più per capriccio che per altro (ultimamente non faccio che raccontarvi di quanto le mie mani siano bucate, sto rischiando di essere monotona, me ne rendo conto).

Si tratta della versione pinholica della famosa Diana F+. Come molti di voi già sapranno, anche la Diana F+ è dotata di foro stenopeico. Basta semplicemente togliere l’obiettivo e mettere l’otturatore in posa B, lasciandolo aperto il tempo necessario a impressionare la pellicola.

Diana F+ in modalità "pinhole"

Sapete tutti cos’è un foro stenopeico (pinhole), vero? In parole povere, si tratta di un minuscolo foro dal quale entra la luce (“pinhole“, infatti, letteralmente vuol dire “buco di spillo“). La particolarità è che la foto viene fatta senza l’ausilio di lenti, per cui è come avere a disposizione un diaframma estremamente chiuso: per questo, la profondità di campo è pressoché illimitata, tutto sembra essere a fuoco e  i tempi di esposizione sono mediamente lunghi. La cosa che più mi diverte delle macchine stenopeiche è che ci si può avvicinare quanto si vuole al soggetto!

Rispetto al pinhole della Diana, la Multi-pinhole possiede però una particolarità in più: è dotata di un selettore che permette di usare fino a tre fori stenopeici contemporaneamente. Questo vuol dire che l’immagine si può sdoppiare o anche “striplicare”, se mi passate il termine. Non solo, ma in dotazione ci sono 6 filtri colorati con i quali creare immagini ancora più particolari.

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Impossible emulsion!

14 Ott

Eccovi il tutorial sull’emulsion lift pubblicato sulla rivista TWTGE – The home issue.

Visto che il titolo del numero è THE HOME ISSUE, voglio proporvi una tecnica di manipolazione da fare in casa, proprio con le nostre amate pellicole istantanee. Sto parlando dell’emulsion lift, ovvero il trasferimento di una foto sulla carta. Questa tecnica è facilmente realizzabile con le pellicole dell’Impossible Project, sembrano fatte apposta per questo! Inoltre, nello shop online dell’Impossible Project potete trovare degli utilissimi kit per la manipolazione e delle bellissime carte da poter utilizzare per i vostri lavori.

Tutto quello che vi serve è:

  • Una foto fatta con pellicole Impossible Project
  • Due bacinelle con acqua calda e fredda
  • forbici
  • Un pennello morbido
  • Un foglio di carta per acquerelli

Io in questo caso ho usato una foto fatta con le PX70 Color Shade. E ora, rilassiamoci e cominciamo. Continua a leggere

Delirium tremens con Diana instant back!

21 Set

Oramai credo che sia chiara a tutti la mia passione per le foto psichedeliche. Così l’altra sera, per provare il mio ultimo acquisto dell’estate, ovvero la Diana F+ e l’instant back, ho fatto alcune foto ai miei amici che si prestavano decisamente alla situazione piuttosto surreale in cui ci trovavamo: un concerto di fine estate sponsorizzato dal Campari. Potete tutti immaginare come sia andata a finire.

Della Diana F+ ne parlerò prossimamente dedicandole interamente un post; oggi voglio parlarvi invece dell’instant back che mi aveva incuriosito parecchio vista la mia passione per la fotografia istantanea unita a quella per la lomografia. Ebbene, devo dire una cosa: mi ci sono divertita parecchio, e non solo a causa del Campari! Il punto è che questo dorso combina perfettamente il piacere di fare e di vedere immediatamente il risultato di una doppia esposizione, specialmente se fatta con il falsh colorato. L’unica nota negativa è l’errore di parallasse, con cui bisogna prendere un po’ la mano; ma andiamo con ordine.

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Polaroid, una breve introduzione

25 Giu

Pubblico la versione in italiano dell’introduzione che ho scritto per The Polaroid Issue, la rivista di TWTGE. Ho dovuto anche aggiornarla perché nel frattempo ci sono state delle novità dal fronte Pellicola!

La fotografia istantanea è un mondo meraviglioso, affascinante ma anche molto ampio e articolato. Spesso, quando ci si avventura si finisce per fare una grande confusione! Meglio mettere un po’ di ordine all’enorme quantità di informazioni su macchine, pellicole e quant’altro.

La prima informazione che ci interessa sapere è che la Polaroid , purtroppo, ha dismesso la produzione di pellicole e macchine ormai da qualche anno. L’azienda statunitense ha deciso di chiudere con il mercato della fotografia istantanea, ma non per questo dobbiamo demoralizzarci! È per questo motivo che farò riferimento anche a mercatini o siti per la vendita privata, come risorse per l’acquisto delle vostre macchine preferite! Inoltre, senza scordare la qualità dei prodotti della Fuji  la fotografia istantanea è tornata a vivere anche grazie all’impegno dell’Impossible Project e alla produzione di nuove pellicole!

Cominciamo: con quale macchina intraprendere questa meravigliosa avventura?

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TWTGE the polaroid issue

20 Giu

E’ con grandissimo piacere che condivido con voi questa bellissima iniziativa di The World Through Green Eyes. Ben 192 pagine dedicate alla Polaroid, all’Impossible Project e al mondo della fotografia istantanea in generale! Cliccate sull’immagine qui sotto per sfogliare la rivista:

Dentro troverete una mia introduzione e alcune mie fotografie! Capito?!? Sono vicino a gente del calibro di Carmen Palermo e Alan Marcheselli di Polaroiders, Rhiannon Adam dell’Impossible e tanta altra gente che seguo e adoro da tempo! Ancora non ci credo!

La rivista è in inglese, ma pubblicherò a breve anche la versione italiana del mio articolo, sperando che sia utile a tutti quelli che si vogliono avvicinare al meraviglioso mondo della fotografia istantanea, ma hanno mille dubbi e domande.

In ultimo, volevo ringraziare Luca Tommaso Cordoni per avermi proposto questa magnifica e interessante collaborazione.

Impossible Color Shade: test pellicole PX70 e PX680

16 Mag

Queste ultime due settimane mi sono data ai test delle pellicole a colori prodotte dall’Impossible Project che, da un anno a questa parte, è l’azienda che si è ripromessa di salvare dalla polvere e dall’oblio le vecchie amate macchine Polaroid. Spinta dalla curiosità, ho provato le pellicole della linea Color Shade: le PX70 sulla mia SX-70 Sonar One Step e le nuovissime PX680 sulla 600 Spirit. Vediamo un po’ cosa è venuto fuori …

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Nuove pellicole Impossible Project PX680: il sogno si avvera

11 Apr

In questi giorni sto seguendo appassionatamente gli sviluppi del lancio delle nuove pellicole PX680, prodotte dall’Impossible Project. I risultati finora sono molto promettenti rispetto alle PUSH! PX70, dai colori un po’ smorti e instabili.

Finora, le pellicole sono state disponibili soltanto ai possessori della Pioneer Card, ovvero la carta fedeltà dell’Impossible Project, ma presto saranno messe in vendita ufficialmente.

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Polaroid 600 (un post autobiografico)

25 Mar

Il giorno della mia prima comunione non ho ricevuto una Polaroid, come la maggior parte dei bambini. Questo fatto credo abbia influenzato enormente la mia vita di fotografa lo-fi. Provavo invidia, vera invidia per le Polaroid delle mie amichette. Probabilmente, la passione per la fotografia istantanea e per le toycamera si stava già sviluppando alla tenera età di 10 anni e nessuno ha mai saputo comprenderlo. Così, ho represso questa mia pulsione fino all’anno scorso, quando ho cominciato a cercare informazioni sulla Polaroid e l’image transfer e, in quel momento, la mia libido sublimata ha preso il sopravvento.

Ero su ebay alla ricerca di una Polaroid Land Camera serie 100 ma sono capitata (per caso) su un’asta per una Polaroid 600 Spirit. A 30 secondi dalla scadenza, quasi inconsciamente ho premuto il tasto “fai un’offerta” e … dopo una settimana ce l’avevo tra le mani. Nuova, perfetta, mai usata e, soprattutto, funzionante. La sensazione nel guardarla e maneggiarla mi ha fatto ritornare indietro all’infanzia e alla profonda ingiustizia che i “grandi” avevano commesso nei miei confronti, povera bambina indifesa e senza uno straccio di Polaroid (ok, sto esagerando).

Polaroid Spirit 600

Polaroid Spirit 600 – dettaglio arcobaleno

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