Ebbene sì, alla fine l’ho fatto. Mi sono presa la Diana Multi-pinhole Operator, più per capriccio che per altro (ultimamente non faccio che raccontarvi di quanto le mie mani siano bucate, sto rischiando di essere monotona, me ne rendo conto).
Si tratta della versione pinholica della famosa Diana F+. Come molti di voi già sapranno, anche la Diana F+ è dotata di foro stenopeico. Basta semplicemente togliere l’obiettivo e mettere l’otturatore in posa B, lasciandolo aperto il tempo necessario a impressionare la pellicola.
Diana F+ in modalità "pinhole"
Sapete tutti cos’è un foro stenopeico (pinhole), vero? In parole povere, si tratta di un minuscolo foro dal quale entra la luce (“pinhole“, infatti, letteralmente vuol dire “buco di spillo“). La particolarità è che la foto viene fatta senza l’ausilio di lenti, per cui è come avere a disposizione un diaframma estremamente chiuso: per questo, la profondità di campo è pressoché illimitata, tutto sembra essere a fuoco e i tempi di esposizione sono mediamente lunghi. La cosa che più mi diverte delle macchine stenopeiche è che ci si può avvicinare quanto si vuole al soggetto!
Rispetto al pinhole della Diana, la Multi-pinhole possiede però una particolarità in più: è dotata di un selettore che permette di usare fino a tre fori stenopeici contemporaneamente. Questo vuol dire che l’immagine si può sdoppiare o anche “striplicare”, se mi passate il termine. Non solo, ma in dotazione ci sono 6 filtri colorati con i quali creare immagini ancora più particolari.
Dunque, ricapitoliamo e vediamo quali sono le caratteristiche tecniche:
- obiettivo: non c’è!
- velocità otturatore: in base al vostro dito!
- messa a fuoco: nessuna!
- diaframma: f/128
- diametro pinhole: 0.227mm
- focale: 29mm
- flash: attacco a spina per il Flash della Diana F+
- accessori: filtri colorati
- accessori compatibili: Diana F+ instant back; Diana 35mm back+
- attacco per treppiede
Come la Diana, anche la Multipinhole è per pellicole medio formato (120). Questi sono i miei primissimi risultati con un Fuji Pro160S durante queste vacanze estive:
Come potete vedere, in questa prima prova ho sfruttato solamente un pinhole, utilizzando la macchina come una tradizionale macchina stenopeica. Potete notare che alcune foto sono mosse. Perchè? A causa delle ridottissime dimensioni del foro, la luce impiega più tempo per impressionare la pellicola e dunque è necessario lasciare l’otturatore più aperto rispetto al normale. Questo può comportare foto mosse, se non si fa attenzione. Per questo motivo ho preferito appoggiare la macchina dove capitava, ma non sempre sono stata capace di rimanere immobile. Inoltre, l’otturatore della Multi-pinhole non aiuta molto, perchè per aprirlo la macchina si muove sempre un po’.
Sul libretto di istruzioni ho trovato un trucchetto per evitare l’effetto mosso che prevede l’utilizzo del dito. In pratica si mette il dito davanti al foro, si apre l’otturatore e quando la macchina è stabile si toglie il dito, facendo attenzione a non muovere. Ecco, non lo fate, lasciate stare. Altrimenti avrete foto così (…):
Eggià … non immaginate le risate appena ho visto questa foto! La cosa che mi lascia un po’ perplessa di questa toycam è il fatto che non si possa usare il cavo di scatto remoto, che probabilmente risolverebbe il problema delle foto mosse. Peccato.
Sulla Multi-pinhole si possono usare anche le pellicole 35mm ed avere l’effetto degli sprocket holes. Come? O vi procurate questo dorso appositamente creato dalla Lomography, oppure con un po’ di sana pazienza e nastro isolante, vi montate la pellicola con lo stesso identico metodo a costo zero che ho già spiegato qui.

2 pinhole + filtro colorato: è la silhouette della mia cagnetta Nami, che mi guardava incuriosita spostando la testa
Anche se non sono un granchè, in queste foto potete osservare meglio le foto con due o tre pinhole e l’uso dei filtrini colorati. Dato che la pellicola 35mm non è dotata della carta protettiva come il 120, ricordatevi di chiudere per bene la finestrella del contapose con del nastro isolante, mettendolo sia all’interno che all’esterno del dorso. Purtroppo, io non l’ho fatto a dovere e in alcune foto (specie in quella degli anfibi) si vede una macchia rossa proprio al centro.
La Multi-pinhole può trasformarsi anche in una pinhole istantanea con l’Instant back della Diana. Purtroppo, però, la difficoltà sta nel gestire i tempi di esposizione con le pellicole Instax Mini da 800 ISO. Io ci ho provato e questo è stato il risultato (poco soddisfacente, devo dire):
Sicuramente riproverò quando farò scorta di Fuji Instax!
In ultimo, vi lascio una semplice tabella con i tempi di esposizione:
Buone pinholate!
Perfetto.. cerco subito di montare un 35mm sulla mia Diana e provo a fare foto pinhole.. ma poi come riavvolgo il rullino? e soprattutto come faccio a sapere quanto avvolgere le foto?
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Ciao Cecilia,
per far avanzare la pellicola ad ogni foto, puoi fare 1 giro e mezzo i primi 10-12 scatti; per gli scatti restanti, invece, basta solo 1 giro. Da una pellicola da 36 pose dovresti riuscire ad ottenere almeno una ventina di foto.
Quando senti che il rullino tira vuol dire che è finito e lo puoi riavvolgere al buio, in questo modo: apri il dorso, prendi il rullino e lo riavvolgi a mano oppure aiutandoti con una matita infilata del rocchetto. Mi raccomando, fai tutto questo in una stanza completamente buia!
Se non è chiaro qualcosa, fammi sapere! 🙂
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quella col dito è favolosa ;-P
comunque in teoria doveva funzionare visto che con il dito non arriva luce… ma visto il risultato forse non è proprio così XD
Comunque l’effetto onirico che ne viene fuori mi piace molto!
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😀 vero? Sì, comunque devo prenderci la mano con questa multi-pinhole! Grazie Davide!
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si il vito vince.. mi immagino la scena! =) come sempre sei super esaustiva =) comunque il cavo di scatto remoto potevono metterlo =/
SILVIAMANIBUCATE!!!! AHAHHAHAHAHHAHAHAHAHAHHAHAAH
xxx
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Sì, infatti! Peccato! Grazie!! 🙂
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Interessante articolo.
Devo dire che anch’io non mi sono fatto sfuggire questa opportunità di poter creare qualcosa di interessante con questo nuovo apparecchio fotografico.
Confesso che ancora non sono riuscito a inventare niente (passi il doppio foro stenopeico, ma con tre fori è puro casino!!).
per iniziare a testarla, utilizzo la istant back della Diana f+ ma noto che la lente riduttiva in dotazione per la diana non può essere utilizzata con questa macchina in quanto non è possibile bloccarla e in effetti le immagini non sono molto ben definite.
Però mi dai un ottimo spunto per utilizzarla con l’adattatore 35mm
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Grazie Gianfranco! Sì hai ragione con tre pinhole diventa un po’ confusionaria! 🙂 Con il 35mm almeno sei più tranquillo e puoi usare una pellicola anche molto economica e sperimentare quanto vuoi!
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Io ho un desiderio, quello di costruire una pinhole in legno tutta da me. Ti farò sapere, anzi vedere! 😛
(mi piacciono molto quella del piede e quella dell’albero)
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Bene! Non vedo l’ora! 🙂 Anche io sono nella fase “work in progress” con una pinhole … ma non trovo mai il tempo!
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Mi è stata regalata per compleanno questa Toycamera! mi affaccio ora al mondo della Lomografia.qualche dritta?!grazie!!
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Ciao Caterina, se è la tua prima macchina ti consiglio di leggerti bene il libretto delle istruzioni che trovi dentro la confezione, intanto ti chiarisci un po’ le idee su come funziona. Poi il resto l’ho scritto sul post! Cerca di tenere la macchina ben ferma e divertiti a sperimentare! 🙂
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L’ho comprata oggi (era scontata,non ho saputo resistere) Dovrebbe essere divertente… Poi ti racconterò le mie impressioni…ciao!
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Ciao Lorenzo! Fammi sapere come ti trovi! Io l’ho un po’ abbandonata per via dell’otturatore ma per quello che l’ho usata, mi ci sono divertita. Ottimo che l’hai presa scontata!
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