Poco tempo fa mi sono aggiudicata a 1,50 euro su ebay una Agfa Clack, una simpatica macchina tedesca degli anni ’50 . Mi ha immediatamente incuriosito non solo per il design vintage e plasticoso, ma soprattutto per un’altra particolarità: si tratta, infatti, di una macchina Medio Formato 6×9.
La Agfa Clack è veramente molto semplice da usare. La scelta dei diaframmi coincide con la messa a fuoco, in questo modo:
- f/11 (soleggiato): fuoco a 3 metri – infinito
- f/12,5 (nuvoloso): fuoco a 3 metri – infinito
- f/8 o f/5,6 : fuoco a 1-3 metri
In altre parole, si hanno due possibilità di messa a fuoco, a seconda dell’apertura del diaframma. In alcuni modelli di Agfa Clack potreste trovare anche un filtro giallo che si inserisce con la terza apertura, utile per l’utilizzo del flash e delle pellicole in bianco e nero.
Non ho capito che focale abbia la lente, ma dovrebbe trattarsi di un 95mm, ovvero un obiettivo leggermente grandangolare per il formato 6×9.
L’otturatore, se posizionato su M (che probabilmente sta per “Moment” in tedesco), è di circa 1/30; altrimenti la posa B è per le esposizioni lunghe.
Con il formato 6×9 si possono fare fino a 8 scatti su una pellicola 120. Appena ho ritirato il rullo dal laboratorio, la sorpresa più grande è stata vedere per la prima volta le dimensioni di ogni fotogramma! Sono enormi, giganti soprattutto se si confrontano con quelli minuscoli della Diana mini, tanto per dirne una! Inoltre è un formato che conserva le stesse proporzioni del 135, ma essendo più grande ci si guadagna in qualità – anche se in modo parziale nel caso della lente della Clack, ovviamente. Per questo motivo, molti preferiscono eliminarla, trasformando la Clack in una pinhole 6×9.
Viste le dimensioni, pensavo che sarebbe un’idea carina fare con i negativi della Clack delle piccole stampe 6×9 cm, magari usando i fogli per il sunprint oppure facendo dei provini a contatto. Credo che prima o poi lo farò.
Ho provato la Clack qualche settimana fa con un Fuji Pro160S. Direi che l’esposizione delle foto è buona. Tuttavia, consiglio di tenere ben ferma la macchina, vista la velocità dell’otturatore in posa M, che – ricordo – è 1/30 circa. La macchina, infatti, è stata progettata per pellicole piuttosto lente, come le 50 ISO e le 100 ISO, che venivano prodotte maggiormente in quel periodo.

Fuji Pro 160s - "piccolissimo" errore di parallasse: ho tagliato la punta del comignolo sulla sinistra!
A parte una piccola pulitina alle lenti, direi che la mia Agfa Clack è pronta per essere spremuta a dovere.
Buona Pasqua e buon pinhole day a tutti!
Mitica Clack…la adoro.
Un mio amico la usa spesso; ecco alcune foto dal suo photostream:
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UAO, grazie Fabrizio! 🙂 Molto belle le foto del tuo amico! Io devo ancora entrarci in confidenza, ma conto di farlo prestissimo!
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