Con il naso all’insù: una Yashica T3 a Muir Woods

3 Nov

Apro il post con una notizia sconvolgente: la mia LOMO LC-A è rotta. Stavolta è roba seria, non so se si riprenderà e i segnali non sono buoni: l’otturatore non dà segni di vita e sembra che ci sia stato un corto circuito interno. Ahi ahi ahi! Sono abbastanza convinta che sia tutta una questione di gelosia o di stanchezza. Sarà un caso, ma la LOMO ha smesso di funzionare proprio quando è arrivata a casa la Yashica T3 che ho preso sulla baia! Secondo me, deve aver pensato: “Ingrata, ne ho viste di ogni, sono sempre rimasta al tuo fianco, e mi sostituisci così?! *biiiiiiiiiip* [inserire insulto a piacere]”; oppure, dopo aver visto la nuova compatta, deve aver creduto che era arrivato finalmente il momento di andare in pensione. Bah, io comunque sono in lutto e consapevole di avere un rapporto morboso con le mie macchine, ma forse voi non ne siete nemmeno tanto sorpresi.

Ultimamente sentivo il bisogno di una fotocamera meno “giocattolo” e più precisa, allo stesso tempo semplice e pratica da portare sempre dietro. Ero indecisa tra la Olympus Mju II e una della serie “T” della Yashica, ma il fatto che la T3 avesse un’ottima lente (Carl Zeiss Tessar f/2.8) e un mini pozzetto da cui sbirciare dall’alto (ideale per gli scatti rubati) mi ha convinta e ho cominciato la mia ricerca. Erano secoli che non facevo un’asta o cercavo sui siti di annunci, quanti bei ricordi sono affiorati!

La macchina è in fase di test e sto prendendoci ancora confidenza, ma il primo rullino l’ho divorato in meno di 24 ore. L’occasione era particolarmente ghiotta, perché sono tornata a Muir Woods, il bosco monumentale che si trova poco dopo il Golden Gate. Ci ero già stata, ma la prima volta l’emozione è stata tanto forte che non sono riuscita a scattare nient’altro che una Polaroid, venuta mossa e pure sovraeposta.

Polaroid SX70 - TZ Artistic exp. 09/09

Polaroid SX70 – TZ Artistic exp. 09/09

È un posto magico, se si evitano i percorsi battuti dove passano rumorose famigliole con passeggini al seguito. Ciò che rende Muir Woods speciale sono i famosi redwoods, alberi altissimi dalla corteccia rossiccia. Le loro radici sono piantate là da secoli e secoli, mentre la storia dell’umanità ha fatto e fa il suo corso. Non so, ma il pensiero che ai redwoods non poteva fregare di meno se un tizio di nome Cristoforo Colombo nel lontano 1492 scopriva il Nuovo Mondo mi aiuta ad avere una prospettiva più adeguata rispetto ai miei problemi di expat.

In tutta onestà, mi imbarazza un po’ farvi vedere queste foto che non rendono, nemmeno lontanamente, cosa sia Muir Woods. Né con le parole riesco a descrivere cosa abbia provato ad arrivare su, in alto, dove si vede l’oceano, o il religioso silenzio che (carrozzine e idioti permettendo) si osserva mentre si cammina nella speranza di poter osservare la maestosità di un cervo – che non ho fotografato, tanto è rumorosa la Yashica.

La pellicola è una negativa Rossmann da 200 ISO.

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Questo è tutto, gente, vi saluto con una cartolina vintage che – senza bisogno di dirlo – mi sono presa per ricordo:

21 Risposte to “Con il naso all’insù: una Yashica T3 a Muir Woods”

  1. silviapare novembre 4, 2014 a 1:29 PM #

    Sì, Muir Woods è proprio un posto magico. Quegli alberi non sono stati MAI tagliati, pazzesco. E bisogna ringraziare il grandissimo John Muir.

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    • holgamydear novembre 4, 2014 a 4:28 PM #

      Vero! Un altro gran bel posto è Muir Beach, per me una delle spiagge più belle qui nei dintorni, si possono osservare falchi, gufi, cervi, e tantissime altre specie.

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  2. krossmann novembre 4, 2014 a 9:56 PM #

    Dalle foto si capisce che questo Muir Woods dev’essere un posto spettacolare e mi hai fatto venire voglia, nel mio piccolo, di tornare alla faggeta sul monte Cimino 🙂
    Spettacolo il pozzetto sulla compattina! Non pensavo esistessero finezze del genere

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    • holgamydear novembre 4, 2014 a 10:00 PM #

      Riscopriamo la natura! 😀 Mi sono ripromessa che appena torno a casa, me ne vado una giornata a Terminillo.
      Sì, questa macchina è una vera e propria scoperta! L’altra sera l’ho testata di notte con flash, ho una gran paura dei risultati, speriamo bene.

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      • krossmann novembre 5, 2014 a 12:24 AM #

        Non sono ancora stato al Terminillo nonostante mi smazzuolo tutta la Salaria ogni volta che torno nelle Marche, comunque li posti da favola!

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        • holgamydear novembre 5, 2014 a 12:42 AM #

          Terminillo è un posto che ogni tanto si veste di pois: https://www.flickr.com/photos/biondapiccola/7984935017/in/set-72157623858444003/lightbox/ 🙂
          Ci sono cresciuta e mio marito molto più di me. Non è niente di speciale, ha subito anni di declino e non succede quasi più niente lassù. Due anni fa, poi, qualche cretino ha dato fuoco ad uno degli alberi più antichi, chiamato Acerone. Pare avesse diversi secoli.
          Sono affezionata al Terminillo – tanto che ci penso anche quando mi trovo a Muir Woods! Le Marche invece le conosco pochissimo, nonostante la vicinanza con Rieti.

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          • krossmann novembre 5, 2014 a 1:20 AM #

            Ahahaha i cerchi senza grano mi mancavano, li fanno col tosaerba? 🙂 Io sono cresciuto qualche monte più a est, vicino il Vettore e anche li non è che succede granchè ma ci sono dei posti in cui mi piace tantissimo tornare ogni volta, tipo Castelluccio

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            • holgamydear novembre 6, 2014 a 5:37 PM #

              Sì, sono dei bei posti purtroppo un po’ trascurati, ma siamo fortunati a conoscerli. 🙂

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  3. Nonno novembre 6, 2014 a 8:19 AM #

    Pure il pozzetto c’ha! La Lomo sarà morta d’invidia… Mi raccomando fai mille gite fuori porta e mille foto!

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  4. Mario Pellicciotta novembre 8, 2014 a 8:26 PM #

    Si nota immediatamente la qualità della lente Zeiss, ma non hai pensato anche alla Olympus XA, quella che chiamavano generalmente “ovetto”?……….ne ho una e ti assicuro che la lente Zuiko 35mm f2,8 se la cava egregiamente anche con un’ottica Zeiss o Leica 😉

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  5. ellie novembre 10, 2014 a 6:16 PM #

    Che foto stupende!!!

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  6. walker novembre 28, 2014 a 2:26 PM #

    scopro per caso questo piacevole angolo analogico.

    saluti analogici e complimenti per la T3!

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Trackbacks/Pingbacks

  1. Viaggi in Lo-Fi: in mezzo al deserto della Death Valley – pt. 1 | Holga My Dear - dicembre 27, 2014

    […] tanto amata Yaschica T3 con una ventina di scatti rimasti della Lomography X Tungsten 64 e una Elitechrome della […]

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