Insomma, non si cominciano le frasi con “insomma” come se fossimo nel bel mezzo di un discorso, ma provo un po’ di imbarazzo nel confessarvi un mio acquisto – non impulsivo – ma sicuramente un po’ esagerato (quelli che seguono la mia pagina facebook già lo sanno).
Vabè, sputo il rospo: mi sono presa la LC-Wide.
Durante gli ultimi 5-6 mesi, mentre preparavo la tesi e uscivo poco, mi sono messa da parte 1 euro al giorno, ho accumulato sconti, codici e cose varie da utilizzare nello Shop della Lomography (che mestizia, me lo dico da sola). Alla fine, dopo la tanto agognata laurea, mi sono detta: massì, facciamo questa pazzia. E così, “la presi e la pagai” (cit.). Nonostante gli sconti e tutto, gli ho lasciato tanti soldi, gente. Shhh, non mi ci fate pensare.
Della LC-Wide vi avevo già parlato non appena era uscita, come faccio di solito quando c’è qualche novità. Devo ammettere che mi aveva incuriosito parecchio già da allora, ma il prezzo mi aveva sempre frenato. Ciò che mi ha sempre colpito è, ovviamente, la lente grandangolare 17mm in una compattina leggera e tascabile.
Beh, le aspettative non sono state deluse, mi è piaciuta sin dal primo rullo, una negativa Schlecker 200 ISO:
Le cose si sono fatte più “serie” quando ho capito cosa riesce a fare il 17mm: distorsioni, strane prospettive e possibilità di avvicinarsi ai soggetti. Questo è quello che sono riuscita a combinare a Berlino con un Lomography X-Pro Slide 100 esposto a 200 (sinceramente, non ho capito perché ha tirato fuori tutta quella grana) e un Lomography Lady Grey 400 sviluppato in R09 (Rodinal) a 1+25 per 5 minuti.
Ho scelto queste foto per far vedere l’effetto della lente “Minigon” (così la chiamano). Come aveva già detto il buon Mijonju, la Minigon è molto più wide rispetto a quello che si vede dal mirino, per cui comporre una foto – a volte – può essere complicato. La difficoltà di questa macchina credo stia tutta qui, perché per il resto è davvero semplicissima da utilizzare, con la messa a fuoco da 40 a 90 cm e da 90cm a infinito e l’esposizione automatica. La foto di Alexander Platz, ad esempio, l’ho composta puntando la scritta e fregandomene del fatto che dal mirino tagliavo la “A” e la “Z” finale. Lo stesso ho fatto con la macchina parcheggiata con il telo.
Prendete invece la foto a Rosa Luxemburg Platz, quella del cane che dorme in strada e quella del furgoncino rosa, oppure il piatto vietnamita: dal mirino mi sembrava di aver composto in un’altra maniera, ero molto più vicina di quello che sembra dalla foto! Insomma, un grandangolo così spinto non è sempre prevedibile, credo che bisogna prenderci un po’ la mano.
Con le foto ravvicinate ci si può sbizzarrire con dei primi piani “particolari”, come nel caso del cavallo e del cagnolino bianco. Anche qui, però, la composizione è praticamente impossibile e l’unica cosa da fare è avvicinarsi, puntare la macchina e scattare.
Mi è piaciuto molto l’effetto del 17mm con le foto in altezza, come quella dell’albero o del moderno campanile della Kaiser-Wilhelm-Gedächtniskirche a Kurfürstendamm.
Un altro motivo che mi ha fatto amare la LC-W è la possibilità di fare gli endless panorama. Il principio è lo stesso degli Holgarama, ma molto più semplici. Come farli con la LC-W ce lo spiega benissimo Pretty in Mad qui. Ecco i miei, composti semplicemente ripetendo 3 scatti:
Questo è tutto sulla LC-W! Presto pubblicherò altri scatti che mi hanno soddisfatto particolarmente, so stay tuned guys!
Non posso fare a meno che lasciarti un commento poichè la lc-wide ha stregato anche me ed è sempre nella mia borsa che porto tutti i giorni in giro. È estremamente compatta e versatile in parecchie circostanze.
Mi complimento dunque per i tuoi scatti e ti lascio anche il riferimento a tutte le belle parole che ho speso su questa fotocamera http://effeslash.com/tag/lc-wide/ e http://effeslash.com/tag/wide/ personalmente ti dico che son soldi ben spesi ed hai fatto veramente bene a comprarla. La lente in vetro dà maggiore qualità agli scatti e il 17mm è una favola!
Non finirò mai di farne le lodi di questo gioiello!
P.S complimenti per gli scatti!
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Grazie Francesco! Hai proprio ragione, una bella lente combinata con l’immediatezza di una compatta come la lc-w. 🙂 Grazie di esser passato!
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Complimenti! Il motto del fotografo analogico d’ora in poi sarà “braccino corto no more”…
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ahahah, beh … io sto andando fallita, che si sappia. 😀
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oddio che figata queste foto!!le adoro cavoli!! ora mi hai messo la scimmia dell’LC-Wide…credo di essere appena diventata una fan del grandangolo ❤
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Ahahahah grazie Luna! 😀
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Bellissime! Anche questa in wish list 😉
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Grazie Cinzia! 🙂
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io da una settimana sperimento con la lomo 35 mm fisheye edizione in bianco e nero comprata nel lomo store di Milano.Un gioco divertentissimo e leggerissimo.piacere di conoscerti.CLAUDIA
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Piacere mio, Claudia! 🙂 Buon divertimento con la tua fisheye!
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Belle foto! Soprattutto A.Platz!!
Purtroppo la mia LC-Wide è stata una grande delusione soprattutto a causa di fastidiose e irrimediabili ( neanche con nastro nero ) infiltrazioni di luce, di cui non avevo mai letto con la Lc. A qualcuno è successo?
A quando una rece/prova della baby diana 110?
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Grazie Fabrizio! Ma non hai mai provato a mandarla indietro con la garanzia? Quanto tempo è che l’hai presa? Perché se la macchina è difettosa, dovrebbero sostituirtela.
La Diana 110 non la prenderò, in realtà questo formato non mi prende per niente. U_U
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Ecco una review sulla Diana 110: http://www.lomography.it/magazine/reviews/2012/10/03/una-diana-baby-110-era-ci-che-mancava 🙂
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wow complimenti! e che foto, la mia fav* è il Hackescher Markt ed il b&n edl’Ale Platz!
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🙂 grazie mille Luis!
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