Keep calm and develop: Lomography Lady Grey BW 400 120

17 Mar

Scusatemi se ultimamente trascuro un poco il blog, ma sono molto indaffarata in questo periodo. Oggi però volevo parlarvi della mia esperienza di sviluppo casalingo della Lady Grey 400, pellicola che ho comprato poco tempo fa la sullo shop della Lomography grazie a qualche promozione o buono sconto o qualsiasi altra cosa che non mi faccia pagare il prezzo pieno (“c’è crisi, c’è grossa crisi“).

L’altro ieri, finalmente, ho avuto l’occasione di andarmene un poco a zonzo (visto che ultimamente i miei occhi assomigliano ad uno schermo del pc) e godermi Roma. Sono andata a villa Pamphili e al giardino Botanico, dove cominciano a vedersi i primi fiori sbocciare, i primi pollini volare e le prime cose cosare. Ho messo il rullo di Lady Grey 400 sulla mia Lubitel 166U, visto che era un po’ che non la usavo e ne sentivo la mancanza. Ogni tanto mi capita, e a voi?

Appena tornata a casa, però, mi sono resa conto di una cosa: in rete non si trovano i tempi di sviluppo per questa pellicola in formato 120. Come vi ho raccontato qualche post fa, esiste un articoletto con tutte le informazioni per lo sviluppo casalingo di questa linea di pellicole monocromatiche targata Lomography. Il problema è che i tempi sono riferiti al formato 135! Anche su digitaltruth, la stessa cosa: per il mio R09 non si trova altro che il tempo per il piccolo formato. E allora, che fare?

Due le soluzioni: usare gli stessi tempi di sviluppo del 135 (sperando che siano giusti) oppure provare lo sviluppo stand. Chiamasi “stand” o “semi stand” la tecnica di sviluppo che prevede un’alta diluizione del rivelatore (in genere è in Rodinal 1+100), tempi lunghi di “cottura” (più di 1 ora!) e nessuna agitazione (nel “semi-stand” si fa solo un’agitazione a metà sviluppo). La tecnica stand è usata solitamente quando non si sa che tempi usare, specie con pellicole sconosciute, oppure quando si vogliono sviluppare più pellicole di marche diverse nella stessa tank, come fanno nei laboratori, oppure quando non si è sicuri di aver esposto bene. E’ un tipo di sviluppo compensatorio, che dona bassi contrasti. Se vi interessa, qui potete leggere e capirne di più.

Keep calm and develop.

Alla fine, la pigrizia ha vinto sul mio spirito debole – la primavera mi stende – e ho scelto di utilizzare gli stessi tempi di sviluppo del 135. Nel mio caso, ho optato per la soluzione 1+25 con l’R09 One Shot (Rodinal) per 5 minuti, con agitazione continua nel primo minuto e poi 10 secondi ogni minuto. Ecco cosa ne è uscito:

Direi che, calcare a parte (maledettissimo, un giorno ti sconfiggerò!), l’esperimento è andato a buon fine e ne sono soddisfatta.

Dunque, cari amici che vi dilettate come me a fare i piccoli chimici a casa, se avete una Lady Grey in formato 120 potete tranquillamente svilupparla seguendo le indicazioni per il 135! Per oggi è tutto, a presto (spero)!

22 Risposte to “Keep calm and develop: Lomography Lady Grey BW 400 120”

  1. buttha marzo 17, 2012 a 10:09 AM #

    esiste un’altra soluzione ancora e si chiama Diafine 😉
    Sviluppo compensatore a due bagni che ti permette di sviluppare praticamente tutte le pellicole utilizzando lo stesso tempo di sviluppo. Questo vuol dire che puoi sviluppare assieme chessò, una Tri-X e una FP4. Questo vuol anche dire che puoi metterci dentro pellicole esposte “ad minchiam” con qualche toycamera: ci pensa lui a sviluppare correttamente. Ed, infine, tipicamente con diafine la pellicola va esposta uno o due stop sopra, ma anche alla sensibilità nominale funziona. Cosa vuol dire? Che per esempio una tri-x la puoi esporre a 400 ma anche a 1600. E dato che il tempo di sviluppo è sempre lo stesso, questo cosa implica? Che puoi cambiare la sensibilità tra uno scatto e l’altro come ti pare e piace. Non l’ho ancora provato, ma c’è chi dice di farlo regolarmente.
    Toh
    http://blog.blackandwhitefineart.net/2011/01/diafine/
    Io l’ho appena comprato, non mi resta che sperimentarlo per capire se sia veramente così miracoloso.

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    • holgamydear marzo 17, 2012 a 10:12 AM #

      Buttha … mi hai aperto un mondo. 🙂 Grazie mille per questa meraviglia e grazie anche di esser passato!

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      • buttha marzo 17, 2012 a 10:17 AM #

        (ti seguo sempre, anche se non intervengo)

        Io stento ancora a crederci e l’ho appena comprato, ma a parte due pinolate, non ho ancora sviluppato nulla. Devo prima finire un rullo colore per poi poter, finalmente, caricare un b/n e verificare di persona 🙂 Però sì, le premesse sono veramente interessanti.
        Peccato non sia così diffuso: lo trovi su puntofoto, tu che stai a Roma potresti chiedere ad ars-imago che ce l’ha in catalogo (anche se non disponibile), oppure su macodirect

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        • holgamydear marzo 17, 2012 a 10:20 AM #

          Il fatto di poter esporre ogni fotogramma alla sensibilità che mi pare (nei limiti, ovviamente, dei 2 stop) sembra una cosa sensazionale. Tienimi assolutamente aggiornata! 😀

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  2. Nonno marzo 17, 2012 a 10:53 AM #

    Ovviamente ti odio perchè hai una Lubitel, una camera oscura, perchè sai sviluppare i rullini…e perchè puoi andartene a spasso il sabato pomeriggio!
    Io sono andato a spasso domenica scorsa e ho sbagliato tutte le esposizioni…
    sigh…la dura vita del “fotgrafodelladomenica”….

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    • holgamydear marzo 17, 2012 a 1:01 PM #

      😀 Mannò, Nonno, non c’è niente da invidiare: la mia camera oscura è un bagno, il rivelatore costa pochissimo, sviluppare è molto più semplice di quanto si pensi, la Lubitel l’ho presa su ebay e per le esposizioni mi aiuto con un vecchio esposimetro. Tutto qui! Se lo faccio io, può farlo chiunque! 🙂 La vita del “fotografodelladomenica” è dura ma bisogna insistere!

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  3. lacinzietta marzo 17, 2012 a 5:13 PM #

    A parte che sono tutte belle, ma quella dell’ochetta di più. A che stava pensando quando ti ha vista? 😀

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    • holgamydear marzo 17, 2012 a 5:15 PM #

      😀 si faceva bellamente gli affaracci suoi, stava spizzicando non so cosa. Ho dovuto attirare la sua attenzione, altrimenti proprio non mi cagava!

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      • lacinzietta marzo 17, 2012 a 5:16 PM #

        Sei fortunata, a me in genere le ochette fanno capire in modo molto diretto la loro antipatia. Per non parlare dei cigni!

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        • holgamydear marzo 17, 2012 a 5:17 PM #

          Se c’è un animale che mi fa paura, quello è il cigno. U_U

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          • lacinzietta marzo 17, 2012 a 5:18 PM #

            Ti dirò, hai ragionissima ad averne paura!

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  4. fabrizio marzo 22, 2012 a 9:06 AM #

    Molto belle, complimenti come sempre ( ma chettellodicoaffare! )
    Molto nitide e contrastate come piacciono a me. Per avere qusti contrasti meglio i 400 ASA rispetto a 100, secondo te?
    Hai usato dei filtri?

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    • holgamydear marzo 22, 2012 a 9:28 AM #

      🙂 Grazie Fabrizio, mi fa molto piacere che ti piacciano! Sinceramente sui contrasti non credo che sia importante l’ISO ma lo sviluppo della pellicola. Sviluppandomeli a casa, posso scegliere una soluzione che mi dia più contrasto, come 1+25. In laboratorio, invece, solitamente si usa la tecnica che ho nominato nel post, ovvero lo stand, che tende invece a compensare l’esposizione e a moderare i contrasti. Per questo, credo, è difficile avere delle foto molto contrastate con lo sviluppo in laboratorio.
      Per il resto, niente filtri, ma solo la lente della Lubitel e diaframma aperto a f/5,6 o f/8! 🙂

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  5. frühling design marzo 22, 2012 a 8:55 PM #

    GGGGeniaccia!! ormai a te chi te ferma piu? 😉

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  6. dig.1 aprile 16, 2012 a 8:55 AM #

    ciao…bel blog…anche io ogni tanto mi diletto nella mia cameretta oscura…visto che hai dei problemi con il calcare(sapessi quanto c’ho bestemmiato io….)prova ,dopo un buon lavaggio della pellicola,a caricare la tank con l’acqua demineralizzata/osmisizzata e fare 20/agitazioni decise poi la metti ad asciugare e dopo te la godi come una bestia!!!la prima volta è commovente ,vengono linde e pulite che non sembra vero

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    • holgamydear aprile 16, 2012 a 1:33 PM #

      Ciao, grazie! E’ un ottimo consiglio, credo che lo farò! Utilizzo anche io l’acqua demineralizzata, ma procedo così: dopo il lavaggio Ilford, tolgo le spirali, asciugo la tank, rimetto le spirali, aggiungo l’acqua demineralizzata e 3 gocce di imbibente … però a quanto pare non funziona come dovrebbe! Ci proverò!

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  7. Chet4 Maggio 8, 2012 a 11:56 PM #

    Complimenti per le belle foto, alcune le avevo già visto su Flicker.
    Se nel frattempo non lo hai già scoperto da sola, sappi che i tempi di sviluppo della Lomography Lady Grey 400 sono gli stessi della Kodak T-Max 400. Infatti è la stessa pellicola rimarchiata dalla Lomography.
    Solo che la Kodak da Ars-Imago la paghi 5 euro a rullo contro i 5,66 della Lomography e in tempo di crisi….

    Per il calcare, come già detto dopo il lavaggio in acqua normale per levare le tracce di fissaggio, usa l’acqua demineralizzata. La trovi anche al supermercato al reparto casalinghi / detersivi, è usata anche per i ferri da stiro a vapore, 6 litri li paghi circa un euro. in mancanza di questa puoi usare anche acqua minerale che comunque viene microfiltrata ed è meno calcarea dell’acqua di Roma.

    Prima di stendere ad asciugare la pellicola comunque è bene lasciarla a bagno per 2-3 minuti in acqua demineralizzata (comunque non di rubinetto) con 1-2 gocce di imbibente.

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    • holgamydear Maggio 9, 2012 a 8:39 AM #

      Prima di tutto, grazie per i complimenti e per il commento! 🙂
      Non sapevo che queste pellicole fossero le T-max400! Sul prezzo ti do ragione, ma su Lomography non prendo mai le cose a prezzo pieno, ma solo quando fanno sconti e promozioni, così riesco a risparmiare qualcosina! 🙂
      Con il calcare va meglio, l’acqua demineralizzata l’ho sempre usata, ma ora ho imparato a pazientare un po’ di più e a lasciare la pellicola a bagno con l’imbibente per più tempo!
      Grazie ancora, Chet4!

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