Avere una testolina bacata e una Diana F+

5 Dic

Qualche tempo fa, quando ancora c’era il sole e faceva molto caldo, a causa di alcune letture, ho deciso di prendermi la Diana F+. Qualcuno di voi direbbe: “ma hai già la Holga 120, cosa te ne fai?” E io risponderei immediatamente: è vero! Per questo motivo nella mia testolina bacata non era mai affiorato il pensiero di comprare la Diana F+. Tuttavia la curiosità ha avuto la meglio, soprattutto dopo aver sbavato su guardato attentamente alcune fotografie uscite fuori proprio da quelle lenti di plastica. E allora mi sono detta: diamo una possibilità alla Diana!

Ora, come immagino voi saprete, la Diana è considerata una delle toycamera per eccellenza, insieme alla mia amata Holga. Le caratteristiche principali, infatti, sono le lenti in plastica, l’aberrazione cromatica e lenticolare, la vignettatura e altri tipici “difetti”, come i lighleaks, cioè le infiltrazioni di luce. A differenza della Holga, però, la Diana F+ (sottolineo che sto parlando della versione della Lomography e non della Diana originale degli anni ’60) ha qualcosina in più. Per esempio? I diaframmi. Sono previsti: soleggiato (f/22) parzialmente nuvoloso (f/16 o f/11?, non ho mica capito) nuvoloso (f/8) e pinhole (f/150), aperture che cambiano a seconda della lente che ci si mette davanti. Infatti, la lente in dotazione è una 75mm (lente “normale” per il medio formato, cioè che corrisponde alla visuale dell’occhio), ma si possono usare anche altre lenti come il fisheye, il tele, le macro, le wide, ecc.

La funzione pinhole è a mio parere un’aggiunta molto interessante, che rende la Diana F+ un’ottima compagna di avventure lomografiche. Basta selezionare su pinhole, togliere la lente e mettere la posa B. Come vi avevo già detto, l’apertura dell’otturatore viene calcolata in base alla sensibilità della pellicola e alle condizioni di luce. Inoltre, in dotazione c’è un piccolo aggeggio in plastica a forma di “Z” legato alla macchina con un cordoncino (si vede nell’immagine sopra), che serve proprio a bloccare l’otturatore per lasciarlo aperto tutto il tempo necessario, senza che vi si atrofizzi il dito (può capitare che si debbano fare delle esposizioni lunghe ore, eh!).

Per il resto, queste sono le altre caratteristiche tecniche:

  • messa a fuoco: 1-2 mt, 2-4 mt, 4 mt-infinito
  • velocità otturatore: posa N (1/60) e posa B
  • foro per treppiede
  • foro per cavo di scatto remoto
  • mascherine interne per 12 scatti (5,2×5,2), per 16 scatti (4,2×4,2) o per 16 scatti in modalità “endless panorama”

Il flash, invece, è un discorso a parte. Al posto del classico attacco “hot-shoe“, la Diana ha una specie di “presa della corrente” in cui infilare il suo Flash a spinotto. Se volete invece utilizzare un flash diverso, che magari già possedete, dovete procurarvi questo adattattore hot-shoe.

Devo dire che questo Flash mi è sempre piaciuto, soprattutto per le gelatine colorate da mettere davanti la lampada. Lo presi quasi due anni fa, dopo aver ricevuto in regalo la Diana Mini. Lo uso tutt’ora anche con le altre mie fotocamere, grazie all’adattatore per renderlo un normale flash con attacco hot-shoe:

Appena mi è arrivata la Diana, l’ho subito messa alla prova con il dorso istantaneo, come vi ho raccontato qualche post fa. Il primo tentativo con un 120, invece, è stato un disatro. Ho optato, infatti, per una pellicola redscale che purtroppo è venuta ‘na schifezza male, ma non mi sono preoccupata soprattutto dopo aver letto qui. Quindi, ho resettato tutto e quando sono andata a Milano, me la sono portata dietro con una Lomography CN 100, una normalissima pellicola negativa a colori.

Ecco le foto:

Ho toppato alcune esposizioni, lo so, maledizione. E quando ho visto queste foto ho subito pensato che il risultato è abbastanza simile a quello che si può ottenere con una Holga 120. Non che mi aspettassi qualcosa di così diverso, ovviamente. Dopo averla provata, però, posso dire che la Diana è un’ottima toycamera e capisco perfettamente chi è un “Diana-addicted“, specialmente se si considerano tutti gli accessori con i quali divertirsi, come le lenti, il dorso per sprocket holes, lo splitzer, e così via. Io penso di essere una “Holga-addicted“, ma non per questo lascerò che la mia Diana prenda polvere sulla mensola! Pensavo infatti di sfruttare alcune sue interessanti funzioni e accessori, come per esempio le sue mascherine, perchè ci sono un po’ di idee che frullano in quella testolina bacata che mi ritrovo.

28 Risposte to “Avere una testolina bacata e una Diana F+”

  1. frühling design gennaio 3, 2012 a 9:36 PM #

    io ho entrambe…ma soprattutto una testolina muy muy bacata 😉
    complimenti per il blog, tornerò più spesso da queste parti: se vuoi farti un giro su http://fruhlingdesign.wordpress.com/ ti aspetto
    buona serata

    simona

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    • holgamydear gennaio 3, 2012 a 10:31 PM #

      E allora abbiamo due testoline bacate! 🙂 Grazie mille Simona, lo farò sicuramente un giro sul tuo blog!

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  2. bombuzaka gennaio 4, 2012 a 10:07 AM #

    ciao, complimenti per il tuo blog, è davvero interessante!
    poco prima di natale ho comprato una bellissima diana f+ black jack edition e da allora la porto sempre con me…essendo totalmente digiuno di fotografia mi sono ritrovato a pennello nelle 10 regole auree della lomografia (che mi sembra molto punk come attitudine oltre che lo-fi) e in questi giorni non faccio altro che scattare scattare scattare…i primi due rullini non sono stati granchè (anche se secondo me 3/4 scatti interessanti ci sono) vedremo gli altri!
    mi piacerebbe mettere su internet le mie lomo ma in fase di sviluppo non mi hanno fatto il cd con le foto (avendolo cmq richiesto…qualche idea per digitalizzarle?)…chissà se con gli altri mi daranno retta…
    verrò a leggerti spesso, buone lomo e buona vita!
    gino

    ps
    a breve avrò finito anche i primi due rullini con l’actionsampler e la supersampler…che curiosità!!!

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    • holgamydear gennaio 4, 2012 a 10:24 AM #

      Ciao, grazie mille, mi fa molto piacere che ti piaccia il mio blog! 🙂 Per digitalizzare le tue foto puoi: o scansionare le stampe oppure scansionarti da solo i negativi, comprandoti uno scanner per pellicole come l’Epson V500 o il Canoscan 9000F. Ti avverto che è una bella spesa iniziale (sui 200 euro circa), ma ti permette di acquisire le tue foto, scartare quelle che non ti piacciono, senza dover spender soldi per le stampe e alla fine anche risparmiare. Qui ne ho parlato:

      https://holgamydear.wordpress.com/2011/08/16/scanner-per-negativi-che-fare/

      Buon divertimento con la Diana e le altre multilente! 🙂 Passa quando vuoi di qui!

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      • bombuzaka gennaio 4, 2012 a 11:33 AM #

        grazie per i consigli!
        quando riuscirò a pubblicare qualcosa ti faccio un fischio così le potrai vedere…se ti va! ^_^
        ciao, a presto!

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  3. Carola gennaio 5, 2012 a 11:34 AM #

    Io per ora ho solo la Diana e la adoro!!!! L’ho scelta appunto per gli accessori e (permettetemi) per il design. Senza contare che questi esaltati lomografi ne buttano fuori una nuova alla settimana e io le vorrei tutttisssimmeeee!!!! In ogni caso mi è servito molto questo articolo perchè ero curiosa di indagare più a fondo sulle differenze di immagine tra holga e diana e se più o meno il risultato è lo stesso credo che resterà fedele alla mia!! Senpre ottimo il tuo blog, sono una tua fedele follower!! Lomoonnnn!!!!

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    • holgamydear gennaio 5, 2012 a 12:05 PM #

      Ciao Carola, grazie! Mi fa piacere che mi segui! Vorrei fare un confronto tra la Holga e la Diana, magari può essere utile … 🙂

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  4. gino gennaio 10, 2012 a 4:58 PM #

    uffa uffa e ancora uffa! ho ritirato lo sviluppo del terzo rullino e ancora questa volta niente cd…maledizione! così non migliorerò mai! se non posso far vedere le mie foto agli altri e ricevere consigli (rispetto agli altri due sono migliorato molto, sono uscite 9 foto su 12 e quasi tutte carine,anche se un pò cupe…e una dove ho mozzato la testa a mia figlia o_O) non progredirò mai…devo rimediare a tutti i costi uno scanner…non vedo altre soluzioni!!!

    ps
    ma quanto ci vuole per sviluppare un rullo b/n? saranno 15 gg ormai…quanta pazienza…

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    • holgamydear gennaio 10, 2012 a 5:25 PM #

      Essì, ti conviene prendere uno scanner che faccia anche il formato 120! Ho visto oggi che su Amazon.it hanno il Canon 9000F e l’Epson V500 a prezzi vantaggiosi, sui 160 euro, mi pare.
      Insisti! 😉

      Per il BN non capisco mai per quale motivo i laboratori ci mettano così tanto, sai? Io per la disperazione me li sviluppo da sola …

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      • gino/bombuzaka gennaio 11, 2012 a 7:24 AM #

        lo sviluppo casalingo sarebbe la cosa migliore da fare, ma purtroppo non ho ne le capacità ne il tempo (e lo spazio) per poterlo fare…quindi sarò sempre sotto la gogna di qualche fotografo…tra l’altro…noto una certa diffidenza e riluttanza dei fotografi nei nostri confronti…perchè mai? rosicano perchè abbiamo macchinette plasticose capaci di fare folto molto più belle di quei cannoni che hanno loro da totmila euro? boooo…quasi quasi ci scrivo un pezzo e lo mando a lomography.com…almeno mi vendico un pò!

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        • holgamydear gennaio 11, 2012 a 9:00 AM #

          Ahahah, vai, vendicaci! 😀

          Guarda, ne parlavo giusto ieri. La maggior parte dei laboratori sembrano quasi infastiditi dal fenomeno lomografico, a volte ho la sensazione che pensino: cheppalle, proprio ora che la pellicola s’era tolta di mezzo, questi vogliono di nuovo sviluppo, stampa, ecc… Mah.

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          • gino/bombuzaka gennaio 11, 2012 a 11:46 AM #

            …e dire che uno li paga! sottoscrivo il tuo “mah”…
            butto giù un pò di idee per l’articolo e lo giro a quei pazzoidi di lomography…se non lo pubblicano (cosa molto probabile) lo postiamo qui…se ti va…
            a presto!
            gino/bombuzaka

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  5. holgamydear gennaio 11, 2012 a 11:51 AM #

    Vedrai che te lo pubblicano! 🙂

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  6. gino/bombuzaka gennaio 11, 2012 a 11:53 AM #

    come non detto…per sottoscrivere gli articoli bisogna caricarci obbligatoriamente 5 foto, che come ben sai, non ho in formato digitale…e vabbè…

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    • holgamydear gennaio 11, 2012 a 11:57 AM #

      Ti tocca prendere lo scanner allora! 😉

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      • gino gennaio 11, 2012 a 2:22 PM #

        ehhhh, più vorrei evitarlo e più si ripresenta!!! tocca raggrenellare un pò di soldini…ci provo…
        gino/bombuzaka

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  7. Federico Enzo Radici gennaio 31, 2012 a 5:41 PM #

    ciao, ho erroneamente selezionato la finestrella sbagliata sul dorso della diana…16 anzichè 12…dovrò buttare tutte le foto o almeno la parte centrale la salvo? 😦

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    • holgamydear gennaio 31, 2012 a 6:44 PM #

      No, perchè? A che foto sei? Sposta la levetta su 12 e fai avanzare finchè non compare il nuovo numero. Da lì in poi vai tranquillo, usa la macchina normalmente. Per le foto dietro, probabilmente ti saranno venute sovrapposte, ma magari è un bell’effetto! 😉

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      • Federico Enzo Radici gennaio 31, 2012 a 6:53 PM #

        Ne ho fatte12! Me ne sono accorto xke sono arrivato al 13! Spero si veda almeno il soggetto centrale! Che testina che sono!

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        • holgamydear gennaio 31, 2012 a 7:01 PM #

          Ah, ecco! 🙂 Probabilmente saranno sovrapposte. Vabè, vedrai che la prossima volta ci starai attento, queste sono delle sviste classicissime!

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  8. opzioniavariate gennaio 4, 2015 a 9:35 AM #

    ciao topolina. mi sono rintanata in un paesino di montagna dimenticato da dio sola con la mia diana e qualche buona lettura. ho caricato un 400 (BW as usual) e ora me ne esco. peccato gli stambecchi dormano. ho fatto un giro qui perché quando ti leggo sento la tua vocetta cinguettante e mi fa venire il buon umore. a presto cara. fammi sapere quando fai un saltino oltreoceano (dalla parte giusta dell’oceano ;)). ti abbraccio.

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    • holgamydear gennaio 4, 2015 a 6:26 PM #

      Ciao Carolina, che piacere sentirti! Mi ti immagino proprio in mezzo ai boschi con la tua Diana. Hai più fatto qualcosa con la Lomokino? Mi piacevano tanto i tuoi video. Ti abbraccio fortissimo!

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  9. Zack settembre 21, 2016 a 2:59 PM #

    Ciao!
    Scoperto il tuo blog casualmente (bellissimo!) in quanto in procinto di acquistare una medio formato lomo, i primi dubbi HOLGA o DIANA?! Una comparazione (Testa a testa tra le due?!).
    Sei a conoscenza di qualche laboratorio che stampi provini a contatto, B/N?! Ho letto, un accenno, in merito allo sviluppo a colori…procedimenti mirati per ottenere colori più “acidi”, esclusiva dei laboratori lomography…?! Interessanti i libri… Prossimo acquisto…
    Fotografo da più di 35 anni, dopo il passaggio al digitale, un ritorno alle mie origini fotografiche… Voglia di sperimentare…
    Grazie, e ancora complimenti!

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    • holgamydear settembre 22, 2016 a 4:52 AM #

      Ciao Zack! Grazie del commento e dei complimenti.
      Allora, sul dilemma Holga o Diana ti rimando a questo post: https://holgamydear.com/2012/02/16/confronti-diana-o-holga/

      Non c’è una grossa differenza tra le due macchine, in realtà, sono entrambe delle toycam molto divertenti. Io personalmente ho una Holga con la lente in vetro, è leggermente più definita rispetto alla plastica. Non so, se questo può esserti di aiuto a decidere. Dipende da cosa cerchi davvero in una fotocamera di questo genere.

      Sulla realtà dei laboratori di sviluppo BN in Italia non so dirti nulla, purtroppo sono un po’ di anni che non li uso più e non so qual è la situazione attuale. In generale, il BN preferisco farlo da me. 🙂
      Per il colore, ottenere colori “acidi” non è un esclusiva dei lab lomography, ma semplicemente si ottengono usando delle pellicole positive e sviluppandole come negative (cross-process). I lab Lomography in generale sono un po’ costosi ma sanno esattamente cosa fare in questi casi. Se ti rivolgi ad un laboratorio locale, specifica bene cosa vuoi. Qui ne ho parlato un po’: https://holgamydear.com/2010/10/21/tecnica-lo-shock-del-cross-process/

      Se hai qualche domanda, scrivimi pure! 🙂

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